Politica

Vaccini, Draghi all’Onu: “Inaccettabile disparità con i Paesi poveri”

“A livello globale, abbiamo davanti differenze drammatiche nella diffusione dei vaccini anti-Covid. Nei Paesi ad alto reddito più del 65% della popolazione ha ricevuto almeno una dose. In quelli più poveri solo il 2%. Queste disparità sono moralmente inaccettabili: meno vaccinazioni equivalgono a più morti”. Sono le parole pronunciate dal Presidente del Consiglio nel suo video-messaggio all’assemblea generale dell’Onu. “A oltre un anno e mezzo dall’inizio della pandemia – ha detto ancora il Premier italiano – possiamo pensare al futuro con maggiore ottimismo. La campagna di vaccinazione ci ha restituito fiducia nella nostra capacità di conquistare una nuova normalità. In Italia e in Europa abbiamo riaperto gran parte delle attività economiche. Gli studenti sono tornati nelle scuole e nelle università. Dopo mesi di solitudine, la nostra vita sociale è finalmente ricominciata. La pandemia però non è finita e anche quando lo sarà, avremo a lungo a che fare con le sue conseguenze. L’Italia – ha sottolineato Draghi – ha intrapreso azioni specifiche in materia di sicurezza alimentare. Abbiamo creato, insieme alla Fao, la Food Coalition per combattere la malnutrizione causata dalla pandemia di Covid-19 e abbiamo ospitato a Roma il vertice preparatorio del Food Systems Summit. Tuttavia, dobbiamo essere pronti a iniziative ancora più ambiziose per sostenere i Paesi più poveri, in particolare in Africa. L’Italia intende continuare ad assicurare il suo sostegno al continente africano, che è sempre più centrale per la sicurezza e la crescita economica mondiale”. Per il Presidente del Consiglio “dobbiamo rilanciare il multilateralismo e renderlo efficace per affrontare le sfide del nostro tempo. Da qualche tempo assistiamo a un progressivo indebolimento del multilateralismo, che ha garantito pace, sicurezza e prosperità a partire dal dopoguerra. Gli ultimi mesi ci hanno però posto davanti a problemi che non possiamo risolvere da soli”, ha detto, citando il virus, il climate change, la ripresa economica, la lotta a diseguaglianze, insicurezza alimentare e terrorismo”. Poi Draghi ha voluto inserire nel suo discorso due passaggi su clima ed Afghanistan: “Dobbiamo agire ora, per tutelare il pianeta, la nostra economia e le generazioni future. Negli ultimi anni sono stati spesso i giovani a essere portatori di cambiamento e a spingerci a fare di più. E’ nostro dovere ascoltarli perché saranno loro a ereditare il pianeta”. Infine sull’Afghanistan: “Nell’ultimo anno si sono riproposte importanti questioni riguardanti la pace e la sicurezza.-La principale è l’Afghanistan, dove abbiamo davanti il rischio di una catastrofe sociale e civile. Dobbiamo evitare che il Paese torni ad essere una minaccia per la sicurezza internazionale. Mi riferisco in particolare alla presenza in territorio afghano di gruppi affiliati ad Al Qaeda e Daesh”.

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