Covid

Vaia (Spallanzani): “No al blocco degli aerei dalla Cina, sì test su cinesi per varianti”

“In carenza di una politica di sanità pubblica che dovrebbe definire l’Oms, sempre più assente, forse potremmo cominciare dalla Comunità Europea. Vanno condivise politiche di sanità pubblica di frontiera. Va però detto che il blocco del traffico aereo appare soluzione irragionevole e difficilmente applicabile in modo uniforme ed efficace”. Così in un lungo post su Facebook Francesco Vaia, direttore dello Spallanzani di Roma, in relazione al dilagare dei contagi da Covid-19 in Cina che potrebbe portare a una recrudescenza della pandemia anche in Europa. “Servirebbe un accordo tra molti paesi, europei ed extraeuropei e al momento questa risulta un’ipotesi poco fattibile – scrive – ricordiamo che questa soluzione venne praticata anche all’inizio della pandemia, nel 2020, con risultati scarsi o nulli. Sarebbe una decisione poco efficace e molto dispendiosa, che ci riporterebbe indietro da una fase come quale quella attuale in cui la pandemia e le strategie di sanità pubblica per contrastarla hanno preso un nuovo corso”.  Ma sulla possibilità di una ripresa dei contagi, lo Spallanzani è chiaro: “Potenziamento della sorveglianza mediante test antigenici per chi proviene in particolare dalla Cina, e caratterizzazione molecolare con analisi di sequenza nei casi positivi. Sarebbe meglio se il coordinamento dei tamponi di sorveglianza avvenisse a livello europeo”. E’ quanto si legge in un documento dell’Istituto Spallanzani. “Un intervento di questo tipo servirebbe a monitorare la comparsa ed intercettare precocemente l’arrivo di nuove varianti – è detto nel documento -, sia come nuove evoluzioni di Omicron che come nuove varianti diverse da Omicron, e a predisporre eventuali misure quarantenarie selettive”.

aggiornamento pandemia Covid ore 15.59

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