La guerra di Putin

Volodymyr Zelensky: “Ho sempre voluto parlare, ma non con pistola puntata alla tempia”

 

“Io ho sempre voluto parlare, ma non con la pistola puntata alla tempia. Sin dall’inizio non è stato un dialogo, ma una lunga serie di ultimatum imposti con la forza da Putin”. Lo dice il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in una lunga intervista concessa dal Presidente ucraino  al Corriere della Sera. “Non è nelle mie mani di fermare la guerra: ciò che posso fare è non perderla, combattere per difendermi, sono loro che hanno invaso la nostra terra per massacrarci e lo hanno iniziato sin dal 2014 occupando la Crimea – afferma – Si combatte in Ucraina, non sul territorio russo. Se si ritireranno, allora sarà possibile iniziare a trattare e cominciare a convivere da Paesi vicini”. “I russi non vogliono fermarsi, sin dall’inizio hanno avuto lo stesso piano di occupare tutta l’Ucraina. E noi centinaia di volte abbiamo proposto di parlare: da quando sono diventato presidente nel 2019 sono stato pronto a negoziare sfruttando ogni canale – prosegue –  Mosca non ha mai voluto un vero dialogo nel rispetto reciproco, ha imposto soltanto che noi riconoscessimo situazioni raggiunte con la forza”. La Russia “tratterà solo quando avrà capito che non può vincere militarmente”, mentre “noi siamo sempre pronti a negoziare”, dice, convinto che per arrivare alla pace sia necessario “isolare la Russia e batterla in battaglia”.
La ‘bomba sporca’. “I russi vogliono spaventare, intimidire, possono preparare una provocazione. Potrebbero colpire infrastrutture nelle centrali nucleari per poi dire che in quel luogo si stava producendo materiale atomico. Mosca cerca giustificazioni”, afferma Zelensky, che insiste sulla presenza di ispettori internazionali alla centrale atomica di Zaporizhzhia e negli altri impianti del Paese”. “Se la Russia ha deciso di usare l’atomica lo farà, indipendentemente da ciò che avviene sul campo di battaglia – prosegue – Da qui l’importanza delle pressioni della comunità internazionale”. E, conclude nonostante le smentite dell’Iran, è “ovvio che Teheran ha fornito centinaia di droni ai russi e altre migliaia sono in arrivo”. L’Ucraina chiede “che smettano subito”. Poi le richieste al nuovo Governo che in queste ore sta nascendo in Italia con Giorgia Meloni: l’Ucraina chiede armi per la difesa antiaerea.  Zelensky fa anche sapere della sua conversazione telefonica con Giorgia Meloni: si è detta favorevole alla “comune alleanza” nell’Ue e “ha assicurato pieno sostegno contro l’aggressione russa”. L’ha invitata a Kiev: “E lei ha replicato che verrà”. “Credo che abbiamo costruito un’ottima relazione in continuità con il periodo iniziato da Draghi”, riflette il presidente ucraino.

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