Economia e Lavoro

Whirpool, riparte il tavolo al Mise per salvare 330 posti di lavoro

Ben 330 posti di lavoro da mettere al sicuro. E uno stabilimento intero da reindustrializzare. Il caso Whirlpool di Napoli torna sul tavolo del Mise, presieduto dal viceministro allo Sviluppo Alessandra Todde, i sindacati metalmeccanici Fim Fiom Uilm e Uglm e i vertici del Gruppo, dopo che l’azienda i giorni scorsi ha posticipato al prossimo 15 ottobrei licenziamenti, dando la possibilità a governo e sindacati di approfondire l’ipotesi di rilancio dell’area e consentire un passaggio meno traumatico per i lavoratori. Gli stessi che da mesi chiedono cambi di passo e soluzioni da parte di istituzioni e mondo imprenditoriale. E ora, al netto delle proteste, il sito di via Argine di Napoli torna ad essere preda appetibile. Un luogo in cui investire. Secondo infatti quanto annunciato dal presidente del Consorzio, Riccardo Monti, da cinque salgono a sette le aziende interessate al progetto di rilancio dell’area, che punta a trasformare il sito in un hub della mobilità sostenibile. “Sono arrivate altre due richieste di adesione al consorzio, quindi alle cinque già individuate si aggiungono ulteriori due aziende”, ha detto Monti. “Abbiamo lavorato a lungo per delineare i primi filoni di interesse. Vogliamo fare sopralluoghi tecnici nello stabilimento”, ha spiegato. Ancora niente nomi ma, secondo quanto riporta il presidente, i nuovi soggetti si occupano di automotive e smart city, “due imprese molto importanti e serie”.

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