La guerra di Putin

  Zelensky a Washington, alle spalle la potente lobby ucraina in USA

Un articolo di MAX BLUMENTHAL per The Grayzone  independent news website producing original investigative journalism.

 

Traduzione e riduzione Giuliano Longo

 

Recinzioni in acciaio e barricate della polizia hanno circondato il perimetro di Capitol Hill a Washington, ore prima dell’arrivo di Volodymyr Zelensky. Il presidente ucraino è apparso a Washington DC nel primo pomeriggio del 21 dicembre 2022, da un jet militare statunitense vestito con una felpa verde oliva con l’incarico  di convincere il Congresso e l’amministrazione Biden a inviare il suo governo oltre 45 miliardi di dollari in aiuti militari e umanitari che aveva già stanziato per il 2023.

 

Appena fuori dalle barricate della polizia, sul lato orientale del Campidoglio, mentre si concludeva la manifestazione  di alcuni attivisti contro la guerra, un gruppo di circa 20 ucraini in abiti scuri si è riunito per una foto.

 

Stavano andando al Campidoglio per fare il tifo a Zelenskyj e rappresentavano la diaspora ucraina negli USA davanti a un pubblico televisivo nazionale.

Fra questi la  più loquace tra loro  in qualità di portavoce de facto del gruppo, era Natalie Jaresko.

Operativa del settore finanziario ucraino-americano, la Jaresko ha presieduto diversi pacchetti di austerità del FMI contribuendo alla dilagante privatizzazione dell’economia ucraina come ministro delle finanze del paese dopo il golpe del 2013 di piazza Maidan del 2013 sino al 2016 .

 

Natalie ha avuto un grande ruolo nell’aprire il suo Paese alle multinazionali occidentali dopo essere stata nominata nel Consiglio consultivo per gli investitori stranieri di Victor Yuschenko, il presidente neoliberista che prese il potere in Ucraina nel 2013 grazie alla “rivoluzione arancione” sostenuta dall’intelligence statunitense e dagli oligarchi allineati da tempo  con l’Occidente.  

 

Senza dimenticare che Yuschenko e il governo ucraino fecero ufficialmente un eroe ufficialmente del collaborazionista nazi della seconda guerra mondiale Stepan Bandera.

 

Durante il colloquio con il giornalista di GRAYZONE, la Jaresko ha eluso la domanda se fosse un fan di Bandera, anche se  suo fratello John (anche lui della diaspora ucraina negli USA) ha presieduto alla costruzione di un memoriale a Bloomingdale, nel New Jersey, dedicato agli “Eroi dell’Ucraina”,compresi i collaboratori nazisti della seconda guerra mondiale.

 

Con il suo nuovo incarico assunto nel 2014, Jaresko ha assunto il controllo di Datagroup, la società che sovrintende al settore delle telecomunicazioni in Ucraina provvedendo, secondo fonti citate nell’articolo,  a far fallire il suo concorrente, il proprietario di Datagroup, “utilizzando il tipo di truffa del debito in prestito in valuta estera favorita da mafiosi e dai sicari economici assunti dalla CIA”.

 

Mentre era a Kiev, alla guida del governo insieme a un gruppo di agenti ucraino-americani, la Jaresko si è lamentata del suo stipendio mentre cercava opportunità per integrarlo. In un’analisi fulminante del suo auto-trattamento finanziario, il defunto giornalista investigativo Robert Parry ha scoperto che Jaresko “ha raccolto $ 1,77 milioni in bonus da un fondo di investimento finanziato dai contribuenti statunitensi mentre  il suo compenso annuale doveva essere limitato a $ 150.000”

 

Nel 2017, la Jaresko è stata premiata con una nomina e 625.000 dollari di stipendio come direttore di Promesa, il consiglio di amministrazione USA, non eletto, incaricato di ristrutturare il debito di Portorico che i portoricani chiamano in modo derisorio

 

Insomma la diaspora ucraina negli USA funziona a pieno regime con collegamenti e interessi che vanno ben oltre l’occupazione della Crimea. Interessi ventennali che Papa Francesco non ha casualmente citato.

 

Nella foto Natalie Jaresko

Related posts

Ancora fosse comuni scoperte dopo la liberazione delle aree conquistate dai russi e riprese dagli ucraini

Redazione Ore 12

Parolin (S.Sede): “Vaticano disponibile ad un’iniziativa diplomatica”

Redazione Ore 12

Sono 143 i bambini vittime della guerra tra Russia e Ucraina

Redazione Ore 12