Cazza la randa, molla, tira, strozza…una gran fatica anche fisica, un’esperienza bellissima ma anche tosta a bordo di Nuvola, la barca di Solveig Cogliani, magistrato e artista, capitano a bordo.
La Cogliani ha lanciato il suo appello alla Lega navale di Sciacca e ad un gruppo di amiche, altrettanto toste nella vita: raccogliamo l’invito di 10000 vele di Solidarietà ad uscire lungo le coste italiane issando un lungo nastro rosso sull’albero di ‘Nuvola’? Anna Maria De Luca, Linda Schipani e Rosa Maria Branwen Sclafani hanno subito detto si.
Detto fatto, tutti a bordo: Cogliani prende un volo da Roma, De luca un treno dalla Calabria, Schipani recupera De Luca a Messina e insieme vanno a Sciacca da Solveig che nel frattempo è atterrata a Palermo.
“Solveig conosceva noi tre, ma noi tre non ci eravamo mai viste prima. E’stata una esperienza davvero unica -racconta Anna Maria De Luca, cofondatrice del gruppo CommunityArt de/siderare con Solveig- intrecciare le nostre vite per tre giorni. Conoscendoci abbiamo scoperto che la nostra forza, la nostra indipendenza tra le sue dolorose origini in un percorso comune di violenza contro le donne: non è vero che se sei in gamba, se fai un lavoro importante, ne sei immune. Indimenticabile il momento in cui siamo riuscite a tirare su le vele, da sole, noi quattro, in mezzo al mare: eravamo gioiose ma in silenzio, ognuna di noi pensava a quanto ci è costato arrivare fino a qua, a come siamo sopravvissute, a modo nostro, a tutto ciò che abbiamo vissuto. Ed è forse questa l’essenza della libertà: gioia mista a dolore per ciò che è stato. Come nelle guerre, quando i vincitori festeggiano avendo nel cuore il ricordo di cosa è stato. Ci siamo raccontate, lasciando al mare i ricordi brutti. Ora -conclude Anna Maria De Luca- siamo donne forti e mai più lasceremo ad un uomo la possibilità di non rispettarci”.
“Nuvola – spiega il capitano, Solveig Cogliani – porta con sé l’impegno di Vitesenzapaura, onlus fondata con Maria Grazia Cucinotta per la lotta contro la violenza. Siamo convinte che sia arrivato il momento di cambiare rotta! …insieme… ed abbattendo i muri dell’indifferenza e dei pregiudizi. Abbiamo scelto come nostra immagine un’opera di Linda Schipani – ‘La sirena’ – realizzata utilizzando i rifiuti ‘restituiti dal mare’. La sirena, di per sé intrisa di rinvii mitologici, alla Sicilia, al mare, alle donne, vuole qui essere un canto perché venga udito in ogni luogo un grido assordante per la promozione di una cultura del rispetto, non solo nei confronti delle donne ma verso gli esseri viventi in genere e l’ambiente che ci ospita”.
E se la De Luca ha passato anni a salvare le vite delle persone dall’oblio scrivendone le storie – da “Nel cuore di chi resta, storie di vittime innocenti di mafia e di chi non si è arreso al dolore” (2015) a “Mai più” (2021), il racconto dei processi alle dittature del XX secolo attraverso le testimonianze dei sopravvissuti – la Schipani da anni sta cercando di salvare la vita delle cose, a partire da quelle rimaste dopo la chiusura di una lunga ed importante storia familiare.
“Quando, dopo aver attraversato mezza Sicilia, siamo arrivate a Sciacca – racconta Anna Maria De Luca – Linda ha inchiodato la sua Panda nei pressi del porto. Pensavo stesse passando qualche gatto o cane che non avevo visto, invece no: aveva inchiodato rapita da un trapano antico. L’avevo conosciuta giusto quel giorno e, superficialmente, interpretai il fatto collegandolo a quel poco che sapevo di lei: ingegnere per l’ambiente e il territorio, docente di topografia e disegno, esperta nei sistemi per la gestione dei rifiuti. Solo al ritorno a Messina, quando ormai eravamo amiche, ho capito perché aveva inchiodato davanti a quel trapano. Ce n’è uno uguale, anzi migliore, nella sua ex azienda: Linda ha trasformato la fabbrica del padre in una Factory di arte del riciclo che coinvolge gli artisti in progetti creativi. L’ultima mostra ancora in corso è “Pergamene d’artista”. Ha inaugurato con Solveig ‘Artificeria’.” (b.n.)
