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La cultura della destra e la riscrizione della Storia La Storia non è buona o cattiva, è solo composta da fatti, date, luoghi. Gli storici studiano e verificano i fatti, i narratori raccontano le storie e i luoghi dove sono ambientate, la società civile e politica dovrebbe custodire la loro memoria nel tempo. Cosa accade quando una parte politica si convince che la sua matrice identitaria debba prevalere su quella che considera prevalente, cioè tutti i pensieri filosofici e politici moderni che non siano quelli della destra italiana? Succede che prima o poi i retaggi del passato riaffiorano e producono disastri culturali. Quindi il battaglione Bozen delle SS colpito dai Gap in via Rasella a Roma diventa per la seconda carica dello Stato una banda musicale di semi pensionati, il fascismo ha fatto anche cose buone perché le bonifiche, perché i treni arrivavano in ritardo, ed altre idiozie. Quindi si possono tirare bordate contro la Costituzione nata dalla Resistenza e dal sacrificio di migliaia di civili e partigiani, senza mai nominare la sua origine antifascista. Si arriva fino a questi giorni dove la ministra Eugenia Roccella, titolare del dicastero della famiglia, evidentemente priva di letture, può sostenere che le gite ad Auschwitz siano state un modo per continuare a dire che l’antisemitismo era una questione fascista e basta, e per questo motivo sono state incoraggiate e valorizzate . La Roccella sta parlando di Auschwitz, il campo di sterminio più grande della storia, dove Adolf Hitler ha agito anche con la complicità dei regimi fascisti europei, che consegnavano i propri concittadini alle SS, tra cui la dittatura di Benito Mussolini. Su questo punto l’umanità ha prodotto un tal numero di prove documentale che tra processi, libri, ricerche, supera alcuni trilioni di pagine in tutti gli archivi del mondo. Basterebbe leggere solo quelle del processo di Norimberga per capire la portata dell’Olocausto, senza dimentica quelle del cosiddetto “armadio della vergogna” che provano la complicità dei repubblichini nella guerra contro i civili italiani a Marzabotto, Sant’Anna di Stazzema e numerosi altri borghi italiani. Spetta a Liliana Segre, superstite di Auschwitz, a rendere silente ogni altra replica. «Stento a credere che una ministra della Repubblica possa avere detto che i viaggi ad Auschwitz sono stati incoraggiati per incentivare l’antifascismo. Quale sarebbe la colpa?». Ma cosa accadrà in Italia quando se ne andrà anche l’ultima testimonianza di quello sterminio? Daniele Bianchessi – Articolo21.org

Redazione Ore 12
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