Cronaca

Apocalisse nelle Marche, due Procure indagano sui mancati allerta alla popolazione

 

Per l’apocalisse nelle Marche ora si indaga per il mancato allerta alla popolazione. La procuratrice capo della Procura di Ancona Monica Garulli ha detto che “le indagini sono in una fase molto iniziale. Tutte le ipotesi ricostruttive sono prese in considerazione. Dal punto di vista della dinamica degli eventi quello che si riscontra in questo momento è che non c’è stata un’allerta da parte della Regione Marche nei confronti dei Comuni”. “La principale preoccupazione della Procura è di assicurare fonti di prova che possano essere di ausilio nella ricostruzione dei fatti – ha spiegato Garulli -. Ci sono acquisizioni documentali, ci sono anche acquisizioni testimoniali, tutto quello che può concorrere a ricostruire esattamente l’evento del 15 settembre”. “Questa volta le vittime hanno interessato principalmente i Comuni a monte del fiume Misa – ha detto ancora – diversamente dal 2014, quando le vittime erano nel centro abitato di Senigallia”. Quanti ai tempi dell’inchiesta, saranno “compatibili con l’accertamento dei fatti e anche cin un’esigenza di risposta. Cercheremo di fare il meglio in questo senso”. Oltre a quella di Ancona, anche la la Procura di Urbino ha aperto un fascicolo sull’ondata di maltempo che ha colpito nella notte tra il 15 e il 16 settembre alcune zone del Montefeltro (Cantiano e Frantone): anche in questo caso si procede contro ignoti ma solo per inondazione colposa, dato che in quella zona non ci sono state vittime ma danni ingentissimi, a differenza del Senigalliese e dell’alta Vallesina dove il maltempo ha fatto registrare 11 morti accertati e 2 dispersi. La Procura di Ancona indaga per omicidio colposo plurimo e inondazione colposa. Sul fronte anconetano le indagini stanno entrando nel vivo: dopo che i carabinieri hanno acquisito nei giorni scorsi alcuni documenti in Regione e sentito un esperto che cura i bollettini meteorologici, oggi è partita la ricerca di carte presso i Comuni colpiti. Materiale, a quanto si è appreso, relativo alla giornata del 15 settembre quando l’esondazione del fiume Misa ha travolto vari centri abitati, arrivando fino al mare, a Senigallia. Documenti che riguardano i sistemi di allerta adottati appena si è capito che la portata d’acqua sarebbe stata enorme. E quindi anche i rapporti intercorsi da quel momento tra Comuni e Regione, non tanto per il bollettino meteo diramato dalla Protezione civile (un’allerta gialla che non contemplava alcune zone poi alluvionate) ma per le fasi immediatamente successive alle iniziative adottate dai sindaci e dalle strutture comunali. Tra gli elementi ancora da vagliare c’è anche la dinamica idraulica, ovvero come si è mossa la massa d’acqua e come si è sviluppata l’ondata di piena. L’inchiesta della Procura di Ancona procede su due filoni: il meccanismo di allerta del territorio e degli enti locali (sindaci e cittadini hanno lamentato di non essere stati avvertiti del maltempo in arrivo) e lo stato dei lavori per la manutenzione e la messa in sicurezza del fiume Misa, un fiume ‘a rischio’, esondato 13 volte dall’inizio del ‘900 a oggi, l’ultima nel 2014 a Senigallia. Intanto stanno continuando le ricerche dei due dispersi. Nelle scorse ore è stato ritrovato lo zainetto di scuola del piccolo Mattia, a 8 km di distanza da dove, insieme alla madre, era stato travolto dal Nevola a Castelleone di Suasa (Ancona). I soccorritori accelerano le ricerche del bambino dov’erano state ritrovate la madre, ora ricoverata a Senigallia, e l’auto su cui viaggiavano. In zona si è depositata una mole enorme di vegetazione, tra alberi e tronchi. I vigili del fuoco stanno cercando di rimuoverla e al lavoro ci sono anche i cinofili, i cui cani hanno come campione di ricerca proprio lo zaino. La signora Brunella Chiù, 56 anni, risucchiata dal Nevola insieme alla figlia e al figlio, sopravvissuto aggrappandosi per tre ore a una pianta, è l’altra dispersa e le ricerche continuano anche per lei. Si continua dunque a setacciare fiume e argini in uno scenario di devastazione.

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