Roma Capitale

Caccia al possibile serial killer di Prati. Le telecamere di Prati possono dare un volto all’assassino

Striscia di sangue a Prati, elegante quartiere a pochi passi dal centro di Roma. Tre donne, tutte prostitute, sono state uccise in due circostanze diverse, ma a poche centinaia di metri l’una dall’altra e nel giro di poche ore. Con ordine: il primo caso si è registrato in via Augusto Riboty 28, dove due cinesi sono state trovate morte. A dare l’allarme è stato il portiere dello stabile, che ha visto una delle due sul pianerottolo con i vestiti sporchi di sangue. A trovare la seconda vittima, all’interno dell’appartamento, è stata la Squadra mobile della Polizia. Mentre erano in corso i rilievi da parte della Scientifica per il duplice omicidio, un’altra chiamata è arrivata da via Durazzo, non molto distante. Contrariamente a quanto divulgato in precedenza si tratta di una donna, non una trans, di origine colombiana: Marta Castano, di 65 anni. La donna è stata uccisa a colpi di coltello. Le altre due vittime, entrambe cinesi, non hanno ancora un nome visto che non sono stati trovati documenti sul luogo, un centro massaggi clandestino. Gli inquirenti al momento non escludono che l’autore dei tre omicidi possa essere lo stesso. Roma come la Londra di Dylan Dog. Non se lo aspettava nessuno tra i residenti della zona di via Riboty, a due passi da piazzale Clodio nel cuore di Prati, di ritrovarsi all’improvviso, in un tiepido pomeriggio di novembre, dentro una storia raccontata con le tinte fosche che caratterizzano le nere indagini dell’indagatore dell’incubo più famoso del mondo. Eppure è quello che si sono ritrovati a pensare alcuni tra i vicini delle vittime, due donne cinesi e una trans brasiliana, uccise in due luoghi molto vicini tra loro e a distanza di poco tempo forse per mano dello stesso autore. È lo stupore, più che lo shock, il sentimento dominante tra gli abitanti. “Io non ho sentito niente- ha raccontato un professionista che lavora in uno dei palazzi che si affacciano davanti al civico 28, dove sono stati rinvenuti i cadaveri delle due donne cinesi- è strano ma evidentemente sono cose che accadono anche nei migliori quartieri: sembra di stare dentro un fumetto di Dylan Dog“. Gli fa eco una signora uscita dal portone accanto. “Io non ho mai notato nulla- sono state le sue parole- Eppure sono 25 anni che abito qui. Sembra tutto incredibile”. Stupore e sorpresa tra i vicini. Chi abita nel palazzo, però, qualcosa di strano in quell’appartamento l’aveva notato. “Che ci fosse un giro di prostitute straniere era cosa nota tra chi abita qui dentro– ha spiegato un’altra signora dello stabile circondato dalla Polizia scientifica- Di certo non ci saremmo mai aspettate quello che è successo”, ovvero un duplice omicidio, divenuto probabilmente triplice con l’altra vittima di via Durazzo, a colpi di coltello. Come un serial killer della peggior storia della Bonelli. Ora saranno, se ben puntate, le telecamere di Prati a scrivere una nuova storia. Da qui sono ripartiti gli inquirenti che stanno esaminando i filmati di tanti impianti lungo le due strade dove gli omicidi sono stati commessi.

 

 

 

 

 

 

 

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