Politica

Cingolani (Transizione Ecologica): “I giovani credano nella cultura, nello studio e nella scienza”

L’Europa produce circa il 10% di anidrite carbonica globale e siamo i primi della classe perché stiamo facendo un grande sforzo per decarbonizzarci al 2050. Se però qualche grande paese decide di non aderire allo sforzo il nostro 10% lui lo può tranquillamente compensare o cancellare, quindi c’è un problema di moral suasion e di diplomazia e, per certi versi, c’è anche un rapporto di forza. 

E’ fondamentale che Stati Uniti ed Europa viaggino insieme sottolineando che questo è un problema di tutti e che non possiamo ognuno andare per conto suo, viviamo tutti nello stesso pianeta” – lo ha detto oggi il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, intervenendo alla maratona multimediale #onepeopleoneplanet in onda sul canale digitale Rai Play, 13 ore di diretta streaming per celebrare il 51° Anniversario della Giornata Mondiale della Terra.

Sul tema della transizione ecologica il ministro ha sottolineato: “sono convinto che adesso il senso dell’urgenza è percepito. E il sistema, anche macroeconomico ad aver percepito in ritardo questa urgenza, data la complessità e il livello di sacrificio che la transizione richiede. In questo momento siamo in una fase di accelerazione, le grandi potenze economiche hanno capito che non c’è un’economia forte senza sostenibilità ambientale. Per accettare questo concetto c’è voluto molto lavoro, e soprattutto abbiamo dovuto toccare con mano i problemi. Non partiamo tutti dalla stessa posizione, ci sono decine di paesi la cui condizione economica e sociale è abbastanza debole e chiedere a loro degli sforzi per contribuire alla transizione potrebbe essere in certi momenti veramente molto difficile perché possono non farcela, questi paesi vanno aiutati ad aiutarci”. Sul tema dei giovani il ministro spiega: “credo che noi dobbiamo avere grande fiducia in loro, perchè hanno dimostrato una grande consapevolezza del problema. Dobbiamo dare loro l’opportunità di difendersi, dobbiamo mitigare il danno che abbiamo fatto, – ma avverte – loro però devono credere fermamente nell’importanza della cultura, dello studio e della scienza, è l’unico modo per uscirne”. 

Gli fa eco il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini: “la crisi da Covid-19 ha influito in modo molto negativo sui 17 obiettivi di sviluppo sostenibile. Ciò nonostante, bisogna riconoscere che le imprese stanno accelerando in maniera consistente verso la transizione, impiegando tecniche di produzione più sostenibili, e anche i consumi vanno nella direzione di una maggiore responsabilità. Abbiamo ancora 10 anni di tempo, che sembrano tanti ma in realtà sono pochissimi, per cambiare il nostro modello di sviluppo e abbracciare un nuovo paradigma che sia sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale. La Presidenza Biden e la nomina di John Kerry come inviato speciale, e proprio in questi giorni ci sarà una riunione internazionale per preparare la COP 26, sono ottimi segnali. Vedremo come si muoveranno i grandi paesi in via di sviluppo o le economie emergenti, Cina, Brasile, Sud Africa”. 

Related posts

Mattarella controfirma la Manovra: “In Italia si è fatto molto sul Pnrr per quanto riguarda l’evasione fiscale”

Redazione Ore 12

30 giorni per la libertà di stampa: la Fnsi aderisce alla raccolta firme di Amnesty International Italia

Redazione Ore 12

Gennaro Sangiuliano (Cultura): “Con i musei gratis Italia troppo generosa”

Redazione Ore 12