Imprese e Sindacato

Confindustria al Governo: “Recovery non conforme a linee Ue”

Poste dall’Associazione d’impresa quattro priorità per sfruttare questa occasione storica ed irripetibile per il Paese

Il Recovery plan rappresenta “un’occasione storica e irripetibile per il Paese” ma, allo stato attuale, non è conforme “con le linee guida indicate dalla Ue”. E’ quanto sottolineato da Confindustria al termine dell’incontro con il premier Giuseppe Conte. L’associazione degli industriali ha indicato quattro priorità al Governo, ha chiesto di affinare il piano indicando gli effettivi impatti sul Pil e di coinvolgere le parti sociali nella governance.  Prima ancora di entrare nel merito del Pnrr, in questo primo incontro con il Governo, l’associazione guidata da Carlo Bonomi ha posto “quattro questioni prioritarie inerenti il metodo”. A ispirarle “è esclusivamente l’interesse nazionale affinché il Pnrr, un’occasione storica e irripetibile per il Paese, raggiunga la massima efficacia”.  La prima osservazione riguarda “la mancata conformità con le linee guida indicate dalla Ue e aggiornate venerdì scorso a seguito della consultazione tra Commissione, Governi e Parlamento Europeo. Le linee guida prescrivono infatti, in maniera puntuale, che ogni riforma strutturale e linea di intervento delle 6 missioni strutturali venga declinata secondo una stima precisa degli obiettivi quantitativi che si intende ottenere rispetto alle risorse impegnate. Questo perché la Commissione stessa possa verificarne l’attuazione, sia nell’arco della durata del Piano che negli step intermedi, scongiurando così il rischio di revoca dei fondi o, peggio ancora, la restituzione”. Le riforme strutturali, infatti, “devono essere quelle indicate da anni nelle raccomandazioni periodiche all’Italia, quindi prima di tutto quelle del mercato del lavoro, della P.A. e della giustizia e ogni intervento va progettato seguendo questa metodologia”.  Inoltre, la linea d’azione, secondo Confindustria, “deve essere plausibile, alla luce dei risultati ottenuti dall’Italia negli anni precedenti con interventi nello stesso settore, e congruo rispetto ai principali effetti di sostenibilità sociale, ambientale e al quadro generale di finanza pubblica. Poiché, allo stato attuale, nel Pnrr trasmesso al Parlamento non abbiamo riscontrato questa corrispondenza, Confindustria ha chiesto al Governo di procedere ad un affinamento del Piano per comprenderne gli effettivi impatti sul Pil”.

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