Imprese e Sindacato

Consumi, con la ripartenza, listini prezzi ‘ritoccati’ per bar e ristoranti

(Red) Secondo Consumerismo no profit (Associazione dei consumatori ndr), con le riaperture di bar e ristoranti sono scattati in tutta Italia rincari dei listini per consumazioni, cibi e bevande, aumenti che risultano più pesanti nelle località turistiche. Numerose le segnalazioni giunte all’asssociazione che parlano di maxi ritocchi ai listini prezzi dei menù: “Da Napoli a Venezia, dall’Abruzzo al Salento, si registrano generalizzati rincari per le consumazioni al bar, gli aperitivi e le cene al ristorante – spiega il presidente Luigi Gabriele – Gli incrementi dei prezzi si aggirano in media tra il 5% e il 10%, ma possono arrivare a percentuali più alte nelle località a forte vocazione turistica, e riguardano sia i locali ubicati nelle città che lidi e stabilimenti balneari. In particolare questi ultimi hanno mantenuto pressoché invariate le tariffe di ombrelloni, lettini e sdraio, aumentando però i costi dei servizi aggiuntivi, come consumazioni al banco e pasti al tavolo”. “Per un aperitivo si arriva oggi a spendere 12 euro in alcune zone d’Italia, contro una media di 10 euro dello scorso anno, mentre il caffè espresso nei bar di moltissime città è venduto tra 1,1 e 1,2 euro. Se si leggono i menu dei ristoranti, poi, ci si accorge come in molti i casi i prezzi siano stati corretti a penna, ovviamente al rialzo – prosegue Gabriele – Un fenomeno iniziato con le ultime riaperture disposte dal Governo e certificato anche dall’Istat, che già a maggio ha registrato un incremento su base annua dei listini dei bar del +1,7%, +1,5% per i ristoranti”.

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