A darne notizia il Corriere della Sera spiegando che le mascherine di stoffa o di altro materiale per proteggere bocca e naso, sono alternative ai dispositivi certificati.
Il loro contributo alla prevenzione dei casi di Covid non è mai stato messo in dubbio, scrive il quotidiano che riporta la notizia dal bollettino pubblicato ogni settimana dall’Istituto Spallanzani nel quale si afferma che: «non soltanto riducono il rischio di trasmettere l’infezione agli altri ma, in caso d’infezione, sembrerebbero anche ridurre la quantità di virus ricevuto da chi la indossa, con il risultato di infezioni meno pesanti o addirittura asintomatiche».
Questo tipo di protezione potrebbe essere efficace non solo nel combattere il Sars-CoV-2 ma anche i virus influenzali e parainfluenzali e in generale le malattie dell’apparato respiratorio. Secondo gli esperti americani la soluzione migliore è quella della mascherina chirurgica, o medica, strettamente annodata attorno alle orecchie, ma in alternativa anche un doppio strato con mascherina chirurgica più quella di stoffa. :
Il Corriere riporta anche l’opinione del dott. Paolo D’Ancona, ricercatore dell’Istituto superiore di sanità per il quale «la fiducia nel loro ruolo (delle mascherine di stoffa, ndr) non è mai venuta meno. Qualsiasi indumento copra naso e bocca funge da barriera, meglio se a due strati. È chiaro che l’efficacia della stoffa dipende dal tipo di tessuto, se a maglie fitte è più filtrante».
Ma la mascherina singola o a doppio strato deve fare parte di una serie di misure protettive fra le quali il distanziamento fisico, l’igiene delle mani, l’incremento dei test diagnostici, l’isolamento dei casi positivi, il tracciamento de contatti e le limitazione degli assembramenti. Niente di meno di quanto i più provveduti fanno ormai da mesi e mesi.