Politica

Dalla ricerca all’analisi del Covid per arrivare alla politica, la scelta di campo di alcuni celebri virologi

La pandemia li ha portati sulla ribalta mediatica, sono stati interpellati e messi al centro di dibattiti e polemiche: sono i virologi, gli infettivologi, i biologi e tutti gli esperti che studiano il Covid-19 e ne affrontano le conseguenze sanitarie e cliniche. Dopo questa esperienza di grande esposizione all’opinione pubblica, potrebbe in futuro entrare in politica?  La domanda è stata rivolta a Matteo Bassetti, Andre Crisanti e Fabrizio Pregliasco nel corso del podcast ‘Metropolis’, condotto da Gerardo Greco. “Questa mattina, in radio- ha tenuto a chiarire Bassetti- mi hanno forzato a dare una risposta, io ho detto oggi no, ma mai dire mai per il futuro. Continuo a fare il mio lavoro, ma se mai dovesse esserci un domani, sarebbe solo come tecnico”. Quanto a un eventuale posizionamento tra gli schieramenti politici, il direttore della Clinica di Malattie Infettive al Policlinico San Martino di Genova, ha risposto: “Io sono un liberale da sempre, sono sempre stato in mezzo e mi piace stare in mezzo”.  Fabrizio Pregliasco si è definito, invece, “un democristiano più sull’approccio, un moderato. Sono impegnato non in senso partitico- ha poi spiegato- ma come volontario e presidente di una enorme associazione, l’Anpas che ha 100mila volontari. Questo- ha aggiunto- mi pare già un impegno importante, più sul fronte sociale”. Se qualcuno gli proponesse un seggio in Parlamento? “Chi lo sa- ha affermato- non c’ho pensato”.  Per Andrea Crisanti, invece, la proposta è già arrivata: “Pd-M5S mi hanno chiesto di candidarmi alle suppletive per il seggio di Verona, ma ho rifiutato. È evidente che se uno è un volto conosciuto, è più facile per le persone identificarsi, non c’è da sorprendersi” ha commentato, per concludere: “Poi uno deve avere la consapevolezza di sé stesso e dei propri limiti”.

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