“Nel disastroso quadro delle partecipate di Roma Capitale, non si risparmia Zétema, la più grande azienda della cultura di Roma Capitale, e 700 lavoratrici e lavoratori che ogni giorno assicurano la tutela e la fruizione del patrimonio culturale, turistico e di formazione ed orientamento ai giovani della Capitale, affrontano ogni giorno difficoltà sempre maggiori”. La denuncia è contenuta in una di Cgil di Roma e Lazio e la Fp Cgil di Roma e Lazio. Anche per la società capitolina dei servizi alla cultura “manca ad oggi l’approvazione dell’ultimo bilancio. Di fatto azzerate in questi mesi le relazioni sindacali, in una pressoché totale indifferenza verso le condizioni di lavoro e la tutela della sicurezza – denuncia la Cgil -: in piena pandemia, la società si è rifiutata di sottoscrivere con le organizzazioni sindacali un protocollo condiviso per la salute e sicurezza, mentre i dipendenti hanno continuato a lavorare e a presidiare Musei, Biblioteche, Archivi, Uffici. Alla professionalità e serietà dei lavoratori l’Azienda ha risposto disattendendo gli accordi sottoscritti, impedendo le progressioni di carriera e la crescita professionale, tagliando il salario accessorio dietro la giustificazione della crisi economica”.