Economia e Lavoro

Descalzi (Eni): “Nella transizione non c’è spazio per l’ideologia”

 

Nella transizione energetica e’ necessario mettere da parte le ideologie e concentrarsi sulle diverse tecnologie che possono accelerare il processo. E’ quanto ha affermato l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi intervenendo alla convention Fondazione Guido Carli “Il Mondo Nuovo/La Ripartenza”. “Nella ripresa post pandemia, che e’ una molla compressa che riprende, abbiamo bisogno di Energia ma questa deve essere ripulita. Anche nel mondo energetico ci vuole collaborazione tra tecnologie usando tutte quelle necessarie per ripartire senza avere una visione ideologica. Questo e’ essenziale perche’ la domanda, lo vediamo con i prezzi, e’ alta”, ha osservato l’ad di Eni. “L’offerta deve essere pulita e diversificata. Servono investimenti importanti che possono venire dal Pnrr ma non solo da quello. Le infrastrutture esistenti, il mondo vecchio ma presente, non possono essere spazzate via in un secondo. La sfida e’ riuscire a portare avanti la transizione con questa struttura decarbonizzandola e introducendo nuove tecnologie”, ha aggiunto Descalzi. Negli aumenti dei prezzi “c’e’ una situazione strutturale dovuta al fatto che sono 8 anni che il mondo dell’Energia non investe. Parlo in particolare dell’oil&gas. La pandemia ha ridotto ancora di piu'” gli investimenti, ha sottolineato Descalzi. “Abbiamo pensato in questi ultimi anni di modificare l’offerta senza pensare alla domanda che e’ fatta dal mercato. Siamo in una situazione in cui c’e’ un’alta domanda e una bassa offerta, cosi’ i prezzi salgono”, ha proseguito. “Gli investimenti nell’upstream sono in competizione con altri investimenti che stiamo facendo in modo importante sulla parte di nuovi prodotti e nuove tecnologie. Dobbiamo essere pronti per il futuro. Mentre ti prepari per il futuro c’e’ un prezzo importante per il presente ed e’ rappresentato da questo gap che crea inflazione e prezzi dell’Energia molto importanti. In Europa poi ancora di piu’ perche’ abbiamo anche la piu’ importante tassa sulla CO2 che e’ sacrosanta ma siamo gli unici ad averla”, ha concluso l’ad di Eni.

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