Roma Capitale

Discarica di Magliano, dibattito surriscaldato al Consiglio regionale

Torna a far discutere l’impianto di Magliano Romano,  al centro di una lunga audizione congiunta tra le commissioni Trasparenza e Urbanistica, rispettivamente presiedute da Chiara Colosimo e da Marco Cacciatori. All’ordine del giorno le “Iniziative politiche sulla discarica di Magliano Romano per rifiuti speciali non pericolosi”. Oltre al sindaco direttamente interessato, Francesco Mancini, sono intervenuti i sindaci dei comuni limitrofi.  Sono state sollevate dalle amministrazioni locali e dalle associazioni i timori che Magliano possa diventare una delle discariche destinate a ricevere l’indifferenziato di Roma, ma anche profonde perplessità sulla correttezza dell’iter tecnico amministrativo che ha portato la Giunta a scegliere il sito di Magliano, anche sul mancato confronto tra la Regione e le comunità interessate, e ancora la mancata partecipazione dell’ente Parco di Vejo al tavolo della Conferenza dei servizi. Hanno fornito alcune risposte la direzioni regionale Ambiente, presente con Vito Consoli e l’assessore Massimiliano Valeriani   “Quel sito non è idoneo per questioni tecniche ma anche per ragioni di tipo politico: la Provincia di Roma non può continuare a pagare l’inefficienza di Città Metropolitana, Comune di Roma nella gestione dei propri rifiuti” così il sindaco di Magliano Romano che torna anche sulla questione dell’emendamento alla legge regionale 27/1998 che andrebbe a rettificare una stortura evidente ma anche a proporre  una nuova norma interpretativa. Poi ha parlato di “ comportamento meschino perpetrato attraverso un espediente giuridico-amministativo” e ancora di categoria di “rifiuti inerti”  come nuova categoria introvabile nella classificazione dei rifiuti, di giudizio di compatibilità che arriva dopo un iter lungo 7 anni.  Massimiliano Valeriani, assessore Politiche abitative, urbanistica, ciclo dei rifiuti e impianti di smaltimento e recupero; ha dichiarato “nella ricostruzione del sindaco Mancini che ha fatto contestazioni tecniche non sono in grado di intervenire, perché guai a travalicare il campo amministrativo, ma rispetto alle contestazioni fatte, per fortuna, ci sono i Tribunali amministrativi che possono verificare se ci sono incogruenze o inadempienze”. Ha poi spiegato perché anche una modifica alla legge 27 del 98 chiesta dai sindaci e finalizzata a scongiurare la riconversione dell’impianto non potrebbe cambiare quanto già deciso in conferenza dei servizi. L’assessore ha spiegato che la questione degli impianti dovrebbe riguardare i comuni,  perché  la Regione ha un altro ruolo, “noi non decidiamo né dove localizzare le discariche né i termovalorizzatori, questo lo fanno le province e i comuni.  Il tema è chi fa questi impianti, le regioni non realizzano gli impianti, hanno il compito di convocare le conferenze dei servizi, dove c’è la compartecipazione di tanti enti, è un argomento complesso, siamo costretti a discutere su queste vicende rispetto all’ immobilismo dei comuni. Ricordo- ha concluso Valeriani – che il Piano rifiuti è una cornice dentro il quale si muovono i comuni”. A Vito Consoli, direttore regionale Ambiente si è invece rivolta la presidente Chiara Colosimo su due questioni,  la prima su alcune dichiarazioni rese di fronte all’Antirust in merito alle discariche nel Lazio, il rilievo della Colosimo è su un passaggio del verbale che parla del procedimento per la trasformazione di discarica di rifiuti inerti a discarica di rifiuti non pericolosi nel sito di Magliano “ se vi sarà il necessario consenso su base territoriale”. L’altra, sulla natura del sito di Magliano, ovvero se trattasi di variante sostanziale o di nuovo impianto.  Dubbi prontamente fugati da Vito Consoli che ha parlato del sito di Magliano quale variazione di tipo sostanziale. A seguire e sempre contrario al provvedimento regionale si sono espressi il sindaco di Rignano Flaminio, Davide Santanastasio  Patrizia Nicolini, sindaco di Sacrofano e il  sindaco di Fiano Romano,  Davide Santanastaso.  Per le associazioni sono intervenuti Maurizio Lancilotti,  no discarica a Magliano, che ha ricordato come “ la politica ha il compito di controllo e indirizzo sull’amministrazione”.    A lamentare il mancato invito al tavolo della conferenza dei servizi è stato Giorgio Poleso del Parco di Vejo, sebbene distante circa 1 km dal sito in questione.  Ha concluso la carrellata di auditi Carlo De Falco, dell’associazione Gruppo di difesa ecologica, che ha parlato di situazione paradossale, ricordando che la vicenda va avanti dal 2014 . Al termine dell’audizione si sono susseguiti una serie di interventi dei consiglieri regionali presenti, Daniele Giannini (Lega), (Francesca De Vito (Gruppo Misto), Marietta Tidei (Gruppo Misto), Fabrizio Ghera (FdI), Emiliano Minnucci (Pd). La presidente Chiara Colosimo ha concluso la seduta con diversi diversi quesiti: ” come mai non è stato chiesto il parere dell’Arpa, come mai non si tiene conto del parere negativo della Asl? Come mai il parere geologico è datato 2016? Come consigliere e come gruppo non escludo di mettere in campo altre iniziative”.

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