Politica

Dopo Putin Draghi chiama anche Zelensky. Polemiche per la possibile visita di Salvini a Mosca

Dopo il colloquio con Vladimir Putin, quello con Volodymyr Zelensky: il presidente Mario Draghi ha sentito al telefono il presidente dell’Ucraina. I due hanno discusso delle prospettive di sblocco delle esportazioni di grano dall’Ucraina, per far fronte alla crisi alimentare che minaccia i Paesi più poveri del mondo. Zelensky, secondo quanto riferito da Palazzo Chigi, ha espresso apprezzamento per l’impegno da parte del governo italiano e ha concordato con Draghi di continuare a confrontarsi sulle possibili soluzioni. Intanto, si discute e si aprono polemiche per la possibile visita di Matteo Salvini a Mosca.  Il colloquio tra il premier Mario Draghi e il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky si è focalizzato anche sugli ultimi sviluppi della situazione sul terreno, con particolare riguardo alle regioni orientali del Paese. Draghi ha assicurato il sostegno del governo italiano all’Ucraina in coordinamento con il resto dell’Unione Europea. Allo stesso tempo Zelensky “ha sollevato il problema dell’approvvigionamento di carburante. Sono stati discussi i modi per prevenire la crisi alimentare. Dobbiamo sbloccare i porti insieme”. Il presidente dell’Ucraina ha poi aggiunto su Twitter: “Ci aspettiamo ulteriore supporto per la difesa dai nostri partner”. Poi Salvini, che potrebbe andare a Mosca nei prossimi giorni, la data della visita a Putin potrebbe essere quella del 2 giugno. A confermare le voci, durante un evento elettorale a Como, è stato lo stesso leader della Lega.  “Draghi ha fatto bene a chiamare Putin e io ce la sto mettendo tutta”, ha detto. Fonti vicine al Carroccio riportano che nella chat del partito Salvini avrebbe scritto che “si sta aprendo la possibilità di incontrare, per parlare di cessate il fuoco, forniture di grano e ritorno al dialogo, rappresentanti dei governi di Russia e Turchia, nonché rappresentanti di altri governi e istituzioni internazionali”. “Se andiamo avanti a mandare le armi la guerra non finisce più, è il momento di lavorare per la pace, perché se la guerra va avanti, muoiono lì, muoiono di fame in Africa e in Asia (e immaginate mezzo miliardo di persone in quale direzione andranno per scappare dalla fame), chiudono le fabbriche. Bisogna fare tutti gli sforzi per la pace. E se c’è bisogno di andare a piedi a Kiev o a Mosca, io lo faccio”, ha detto Salvini durante un comizio a Erba (Como). Ma quello che sta accadendo relativamente alla visita di Salvini, apre anche alla reazione dela Farnesina: Fonti hanno fatto sapere di non aver ricevuto “alcuna comunicazione” sull’ipotetico viaggio di Salvini. Nessun commento ufficiale da Palazzo Chigi, anche se in ambienti di governo sembra che l’ipotesi non sia stata accolta con molto favore. Anzi, gli stessi ambienti sottolineano che, se la visita dovesse davvero realizzarsi, si tratterebbe di un’iniziativa autonoma e non governativa. Sulla questione è intervenuto anche Enrico Letta. Sulla possibile visita del leader della Lega a Mosca, il segretario del Pd ha commentato: “Mi stupisce arrivi così tardi perché va dove naturalmente gli batte il cuore fin dall’inizio, Evidentemente lo considera un luogo dove andare”. Letta, da Como, ha ribadito che il Pd “sostiene il governo Draghi per la pace. Iniziative strampalate alla Salvini non hanno alcuna utilità. Servono a lui per ritrovare la sua identità”.

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