Roma Capitale

Droga dello stupro in casa della sorella di Ornella Muti. Processo per la star dei fotoromanzi

Guai giudiziari per Claudia Rivelli, star dei fotoromanzi anni Settanta e sorella di Ornella Muti (Francesca Rivelli, ndr). L’attrice è finita a processo a Roma per “detenzione di droga” dopo aver ricevuto un pacco nella sua abitazione. “Lo uso per pulire l’argenteria e mio figlio lo usa per lavare la macchina. Infatti questo pacco dovevo spedirlo a lui, che abita a Londra”, si è giustificata. Il giudice ha convalidato l’arresto ma non ha applicato misure cautelari. La polizia era da tempo sulle tracce di un traffico di droga proveniente dall’estero, un grosso quantitativo di Gbl, comunemente chiamata droga dello stupro. Fino a quando uno dei pacchi sospetti è stato recapitato a casa dell’artista 71enne, tre flaconi con un litro di Gbl. Che in tribunale si è difesa parlando di “detersivo”. “La sostanza la usavo per pulire l’argenteria e una delle due auto di mio figlio che è rimasta a Roma. Quelle bottiglie le ha ordinate lui su internet, io non sono capace – ha detto al magistrato secondo la ricostruzione de Il Messaggero – Una la dovevo mandare a lui perché gli serviva in Inghilterra, dove è legale, l’altra arrivata a casa era un ordine che aveva fatto partire lui in aggiunta, perché il primo non lo consegnavano. Un flacone, poi, io lo tengo sempre a casa per fare le pulizie insieme alla domestica”. Non solo. Il pacco era arrivato prima a casa della madre, morta a ottobre: “Era arrivato lì perché quell’ordine era stato chiesto da mia madre a mio figlio. È stata lei a far conoscere a noi le proprietà di questa sostanza per la pulizia e voleva che avessi una bottiglia di scorta anche io. Lei la usava sempre per gli arredi in argento e i metalli”.

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