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Gli Usa fermano il flusso di petrolio dalla Russia. Stop alle relazioni commerciali ‘normali’

Gli Stati Uniti continuano ad aumentare la pressione sulla Russia in risposta all’invasione dell’Ucraina . Il presidente Joe Biden – ha fatto sapere la Casa Bianca – ha controfirmato le leggi approvate dal Congresso che pongono fine alle normali relazioni commerciali con la Russia e un provvedimento che impone il bando delle importazioni petrolifere da Mosca. I rapporti commerciali sono congelati anche con la Bielorussia. “Il Presidente ha controfirmato la legge H.R. 6968, l’Ending Importation of Russian Oil Act,, ha fatto sapere la Casa Bianca, “che proibisce l’importazione di prodotti nel campo dell’energia data Federazione Russa”. Ugualmente è stato firmato il Suspending Normal Trade Relations with Russia and Belarus Act, che sospende le normali relazioni commerciali con la Federazione Russa e la Repubblica di Bielorussia”. I due provvedimenti erano stati approvati giovedì da Camera e Senato. Quanto deciso dagli Stati Uniti non trova però riscontro in Europa. Per l’embargo al petrolio russo bisognerà ancora aspettare. La questione non sarà trattata dai ministri degli Esteri dell’Ue che si riuniranno lunedì a Lussemburgo, uno slittamento che non corrisponde all’annuncio fatto dalla Commissione stessa. E il motivo è semplice: l’unanimità è lontana e i tempi non sono ancora maturi nemmeno per il dibattito. L’Unione che aveva fatto della propria “unità” il punto di forza per soffocare economicamente Mosca ora rischia di scivolare sul petrolio. La divisione è sia interna, ai Ventisette, che tra Commissione e Consiglio. Ieri la presidente Ursula von der Leyen e il suo vice, l’Alto rappresentante per la Politica estera, Josep Borrell, avevano detto chiaramente che il dibattito sul greggio sarebbe stato questione “di ore”. “L’embargo sul petrolio prima o poi arriverà, spero prima. Ne parleremo lunedì alla riunione dei ministri degli Esteri”, aveva assicurato Borrell al suo arrivo alla ministeriale della Nato. Ma cosi’ non sarà. Un alto funzionario che lavora proprio alla preparazione della riunione di lunedì ha più volte sottolineato che “il petrolio non sarà all’ordine del giorno”. “Un embargo al petrolio richiede l’unanimità tra gli Stati membri e sappiamo tutti quanto ne siamo tutti dipendenti”, ha spiegato. “Quindi è una questione tecnicamente e politicamente complicata. Permettetemi di essere estremamente chiaro su questo”.

aggiornamento la Guerra di Putin ore 15.17

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