(Red) Tre ore di deposizione in Procura per il dipendente in smart working della Regione Lazio ‘bucato’ dai pirati informatici che hanno messo in ginocchia server e sistema operativo , creando innumerevoli problemi alla gestione del’emertgenza sanitaria legata a Covid 19 nella Regione Lazio. “Sono io la porta da cui sono entrati. Credevo di averla chiusa bene a chiave e invece… Un tecnico Ced lunedì ha smontato il computer e l’ha portato via. E io nonistema operato riesco ancora a capire come sia potuto succedere. E perché proprio a me”. E’ quanto ha detto, al Corriere della Sera, il dipendente della Regione Lazio, della sede di Frosinone, dal cui pc gli hacker hanno criptato i dati del Ced. L’hackeraggio potrebbe essere stato favorito dalla visita a siti pornografici? “E’ pazzesco, ma resto tranquillo: la Polizia postale può ricostruire tutto”, ha replicato il dipendente. E’ possibile che le password siano state vendute? “Nemmeno per un milione di bitcoin”.