Economia e Lavoro

I petrolieri inglesi alla conquista dell’eolico

Le major petrolifere inglesi si sono aggiudicate la concessione per costruire la prossima generazione di parchi eolici offshore al largo delle coste britanniche. BP Plc e Total SE infatti hanno battuto all’asta tutte le utility che hanno dominato il mercato green fino ad ora. La Crown Estate ha messo all’asta i diritti sui fondali marini che consentiranno circa 8 gigawatt di nuovi parchi eolici, sufficienti per alimentare più di 7 milioni di case. Le major petrolifere che si sono aggiudicate la maggior parte dei siti sono un segno di estremo interesse per il mondo delle energie rinnovabili da parte di aziende che, fino a pochi anni fa, sembravano osteggiarlo. Le aziende vincitrici pagheranno circa $ 1,2 miliardi all’anno in totale per un massimo di dieci anni, per progettare, installare e gestire i parchi eolici offshore più potenti del paese. BP ha guidato la gara con un’offerta superiore di circa l’80% rispetto alla media dei suoi concorrenti nell’asta per i siti nelle acque limitrofe a Inghilterra e Galles, un’area che conosce da tempo grazie alle sue operazioni petrolifere. “Questi enormi costi iniziali creeranno barriere all’ingresso per i servizi pubblici e le compagnie petrolifere e del gas senza tasche molto capienti”, hanno detto in una nota gli analisti di Barclays Plc guidati da Dominic Nash. È la prima volta in dieci anni che Crown Estate offre fondali marini per nuovi parchi eolici, ed è la prima volta che lo fa con questo tipo di asta competitiva. L’industria è cambiata drasticamente nel frattempo mentre i costi di costruzione e finanziamento sono precipitati e la concorrenza per i progetti è aumentata vertiginosamente, in particolare da parte dei produttori tradizionali di combustibili fossili. Le offerte vincenti provengono da un consorzio di BP e dall’utility tedesca EnBW Energie Baden-Wuerttemberg AG, per una capacità totale di 3 gigawatt, mentre una partnership di Total e Green Investment Group di Macquarie Group Ltd ha ottenuto 1,5 gigawatt; il braccio delle rinnovabili di RWE AG ha vinte 3 gigawatt, mentre Cobra Instalaciones y Servicios SA e Flotation Energy Plc, uno specialista di parchi eolici galleggianti, svilupperanno congiuntamente un sito da 480 megawatt. Ottenere i diritti sui fondali marini è il primo passo cruciale nella costruzione di un parco eolico, che può richiedere diversi anni prima di diventare operativo.

La BP ha fatto la sua prima incursione nell’eolico offshore lo scorso settembre, quando ha accettato di pagare 1,1 miliardi di dollari statunitensi alla Equinor ASA norvegese per un progetto negli Stati Uniti. La società petrolifera è impegnata in un processo che Bernard Looney, Amministratore Delegato, ha definito “Greening”, poichè mira a ridurre le emissioni e ad aumentare velocemente gli investimenti nelle energie rinnovabili.

AGC GreenCom

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