Roma Capitale

Il Porto turistico Concordia di Fiumicino rischia di restare congelato per anni

L’audizione in Consiglio Regionale del Lazio sul progetto di Royal Caribbean di realizzare un approdo per navi da crociera nel Porto della Concordia di Fiumicino non è servita proprio a nulla, un punto a favore della opposizione (e quindi i voti) di associazioni civiche e ambientaliste contrarie per l’impatto ambientale al progetto che l’Autorità di Sistema Portuale di Civitavecchia ha per il porto commerciale (più a nord), comprensivo anche di un’area dedicata al settore crocieristico e avviato da tempo.
I rappresentanti della giunta regionale intervenuti, tanto per levarsi dall’impaccio , come si suol fare in questi casi, hanno comunque spiegato che l’iniziativa è in stand-by in attesa della consultazione del Comune di Fiumicino e dell’Autorità di Sistema Portuale.
Quest’ultima verrà consultata per una valutazione economico-commerciale relativamente ai programmi di potenziamento a Civitavecchia e a Fiumicino Nord, ma la contestata grana resta alla Regione, che ha mantenuto la competenza.
La realizzazione di un’area per il diporto nel Porto della Concordia fu ideata infatti nel 1990 su iniziativa della società Iniziative Portuali Porto Romano, che nel 2009 ottenne 90 anni di concessione, presidente della Regione pro tempore a quel tempo dopo la vicenda Marrazzo, era Esterino Montino attuale sindaco di Fiumicino al secondo mandato.
Nel 2010 cominciarono i lavori per il porto turistico, ma si interruppero a seguito di vicende penali che portarono all’arresto di Francesco Bellavista Caltagirone, patron della società, Iniziative Portuali finiva in concordato.
Abbandonata area e cantieri nel 2019 Invitalia, azionista di minoranza di Iniziative Portuali, sottoscrisse con il colosso della crocieristica Royal Caribbean (già azionista di Roma Cruise Terminal concessionario a Civitavecchia) un accordo per l’ingresso di quest’ultima nel capitale di IP Porto Romano rilevando la maggioranza del pacchetto azionario, a condizione che la società concessionaria ottenesse la variante per introdurre la funzione di crocieristica a Porto della Concordia, pur mantenendo la prevalente funzione di navigazione da diporto.
Il Ministero dell’Ambiente alla fine del dicembre 2019 decretò la necessità di espletare la procedura di Via per la variante. Due mesi dopo scoppiò la pandemia di coronavirus e da lì, presumibilmente il blocco. in ragione di ciò, non ci si mosse.
Nel frattempo sono andate a vuoto le aste per la cessione dei beni della fallita Ip, concessione compresa, tocca vedere se in futuro Royal possa decidere di riprendere in mano il progetto, ma certamente passeranno ancora anni facendo il gioco di associazioneni e ambientalisti, sempre che il progetto non venga sostenuto o riesumato di qui a due anni dalla non improbabile nuova amministrazione regionale.

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