La Commissione europea ha rivisto in meglio la previsione sul crollo del Pil dell’Italia dovuto alla crisi pandemica, attenuando di oltre un intero punto la stima sul 2020 al meno 8,8%. Al tempo stesso ha però smorzato la previsione di recupero del 2021 al più 3,4%, mentre è migliorata l’attesa sul 2022 al più 3,5%. I dati sono contenuti nelle previsioni economiche invernali dell’esecutivo comunitario, che forniscono un aggiornamento solo parziale, privo di indicazioni sui conti pubblici. Nelle stime dello scorso 5 novembre Bruxelles aveva già tagliato di quasi un punto la previsione sul crollo del Pil 2020, al meno 9,9&, attenuando quella sul 2021 al più 4,1 e indicando sul 2022 un più 2,8%. I dati Ue sul 2020 sono meno gravi di quelli del Fmi, che o scorso 26 gennaio aveva attenuato la stima sul crollo 2020 al meno 9,2%, ma anche tagliato in modo più consistente l’attesa sul recupero 2021 al più 3%. Le ultime previsioni del governo, che tuttavia sono piuttosto datate, risalgono a ottobre con la Nota di aggiornamento al Def, pronosticavano un meno 9% del Pil 2020 e un più 6% nel 2021.
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