Roma Capitale

La Procura di Roma indaga, dopo le mascherine, anche sulle siringhe

 “Atti relativi a…”. E’ intestato così il fascicolo aperto dalla Procura di Roma in merito all’acquisto di 157 milioni e 100mila siringhe da parte del commissariato per l’emergenza Coronavirus. Secondo quanto si è appreso gli accertamenti sono stati affidati al pubblico ministero Antonio Clemente. Le verifiche sono state aperte sulla base di un esposto presentato dal parlamentare europeo di Fratelli d’Italia, Enzo Rivellini. L’atto è stato depositato nei mesi scorsi a Napoli e poi trasmesso all’autorità giudiziaria di Roma ed anche alla Corte dei conti. Il professor avvocato Luigi Ferrandino che assiste il deputato ha spiegato che il fascicolo aperto a piazzale Clodio è il numero 1925/21 e che al momento è senza ipotesi di reato e senza indagati. Secondo il penalista – dice nel documento da lui preparato – “l’acquisto programmabile e non emergenziale è, certo, una vicenda degna di attenzione. Il costo delle siringhe ‘luer lock’ pagato dalla struttura commissariale è risultato decisamente più alto delle normali siringhe che in tutto il mondo si stanno usando”. “Sarà indagato Arcuri o qualcuno del suo staff?”. Così si chiede il parlamentare europeo di Fratelli d’Italia Enzo Rivellini che ha presentato l’esposto sull’acquisto di 157.100.000 siringhe ‘luer lock’ dal commissariato per l’emergenza pandemica nei mesi scorsi. La denuncia, presentata alla Procura di Napoli ed alla Corte dei conti è approdata all’attenzione dei pubblici ministeri romani. L’indagine avviata è contro ignoti e non presenta ipotesi di reato. “La domanda sorge spontanea – continua Rivellini – poiché le siringhe sono state acquistate da Arcuri e il suo staff anche per le garanzie procedurale degli eventuali futuri imputati sarà indagato Arcuri o qualcuno del suo staff?”. Secondo il parlamentare “l’acquisto di 157.100.000 siringhe ‘luer lock’ dal costo di circa sei volte più alto delle normali siringhe ad incastro che tutto il mondo sta usando per iniettare il vaccino anti covid” è una “vicenda oscura” perché “il bando è stato assegnato ad aziende straniere che normalmente non si occupano di tali articoli, perchè le ‘luer lock’ si sono dimostrate, in alcuni casi, inadeguate , perchè non sembra vero che siano state consigliate da enti e strutture tecniche ma sopra tutto perchè non si tratta di un’acquisto fatto in piena emergenza”. Insomma – sottolinea Rivellini – “la struttura del commissario Arcuri ha ricevuto uno scudo penale per gli acquisti che ha dovuto effettuare nel pieno dell’emergenza covid (tranne per i casi di dolo). E’ comprensibile che nel pieno della bufera pandemica si siano acquistati articoli a prezzi piu’ alti e forse non adeguati. Ma le siringhe per il vaccino anti covid non sono state acquistate in emergenza”. Perché “”si sapeva da mesi che a fine anno 2020 arrivava il vaccino, e gli ordini effettuati mesi fa dalla stessa struttura di Arcuri dei vaccini alle case farmaceutiche sono la prova di ciò, e quindi si poteva programmare, come ha fatto la Francia che ha acquistato siringhe economiche e adeguate da aziende italiane, l’acquisto di siringhe idonee e meno care. Per questa ragione e per gli acquisti delle siringhe ‘luer lock’ lo scudo penale al commissario Arcuri vale ancora?”.

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