Imprese e Sindacato

Licenziamenti, mobilitazione contro la norma che li sblocca. 700mila rischiano il lavoro

Appello al Governo Draghi di Cgil, Cisl e Uil

(Red) I sindacati sono tornati in piazza per chiedere lo stop alla norma che ripristina la possibilità di licenziare da parte delle imprese. Secondo i numeri elaborati da Cgil, Cisl e Uil su uno studio della Banca d’Italia, sarebbero almeno 700mila le persone che rischierebbero il posto di lavoro. Una vera e propria bomba sociale fanno sapere i Confederali che, unità alla crisi legata alla Pandemia potrebbe travolgere una larga parte della popolazione. “Il compito del governo e della politica è dire che nessuno deve essere lasciato da solo ai suoi problemi – dice il leader della Cgil Maurizio Landini -. Non è il momento di ulteriori fratture sociali. Oggi manifestiamo e la prima cosa è cosa risponderà il Parlamento, il governo? Sanno perfettamente le nostre proposte e se vogliono ci sono le condizioni per trovare le soluzioni. La parola dopo oggi tocca al governo, noi siamo pronti a confrontarci e trovare le soluzioni più intelligenti”, ricorda ancora Landini. “Il problema è la volontà politica se c’è, delle imprese e del governo – dice – , dopo di che se ciò non dovesse succedere valuteremo insieme a Cisl e Uil che cosa fare. Io mi auguro che prevalga la responsabilità e l’intelligenza di tutti”. Ed ancora Luigi Sbarra per la Cisl: “Lanceremo un forte appello al Premier Draghi: serve un nuovo patto sociale per aprire una stagione di riforme concertate con il Governo e con le associazioni datoriali che puntino a una rete integrata di protezione universale, il rispetto dei contratti, più tutele e sicurezza per tutti i lavori, investimenti rapidi sulle infrastrutture e sulle reti digitali, affrontare con determinazione il tema del Mezzogiorno. Insieme, nessuna cambiale in bianco. Non vogliamo interventi unilaterali calati dall’alto. La ripresa del Paese deve avvenire in un contesto di piena valorizzazione del ruolo delle parti sociali”. Sul blocco dei licenziamenti il leader sindacale aggiunge che “il paese non ha bisogno oggi di rotture sociali. Sarebbe un disastro sommare al milione di persone che hanno perso il lavoro, una nuova ondata di licenziamenti. Poi Bombardieri per la Uil: “Il rischio di tensioni noi lo denunciamo da un po’ di tempo. Noi pensiamo che, per quello che riguarda i licenziamenti, sia opportuno prolungare di quattro mesi ancora il blocco, fino ad ottobre”, spiega Bombardieri, parlando a Bari. Le tre piazze a Bari, Firenze e Torino, così partecipate e piene di gente nonostante il caldo, chiedono alla politica e al governo di fare attenzione al lavoro, di far ripartire questo Paese dal lavoro e di dare dignità e rispetto a quei lavoratori a quelle lavoratrici che hanno sacrificato la vita durante quest’anno di pandemia”.

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