Roma Capitale

Magi (Ordine dei medici di Roma): “Spaventa l’abitudine a tanti morti al giorno”

“E’ chiaro che siamo tutti concentrati sul Covid ma purtroppo le altre malattie non spariscono, con persone che hanno necessità di essere visitate e controllate. Purtroppo devo dire la verità le Asl non hanno attivato tutte quelle figure che dovevano per potenziare le strutture territoriali della specialistica per dare la possibilità a tutti i pazienti di essere visitati, questo è un problema grosso visto che ne abbiamo bisogno. Adesso poi sta iniziando anche una nuova patologia cronica, il cosiddetto Long Covid, ovvero quelle patologie conseguenti al contagio da covid”. Così ha detto il professor Antonio Magi, presidente dell’ordine dei medici di Roma, intervistato da ‘Gli Inascoltabili’, in onda su Nsl.  “Noi ci stiamo abituando a sentire certi numeri, questo mi lascia molto perplesso e mi spaventa moltissimo. Ogni giorno ci sono 500 morti di Covid ed è come se precipitassero tre aerei in uno stesso giorno. Ci abbiamo fatto l’abitudine, ma non ci rendiamo conto del dramma e del dolore che c’è dietro a questi numeri. Per questo dobbiamo essere molto più attenti”. Il professore ha poi proseguito: “Faccio poi presente che in questo momento, e lo dico da medico che sta sul campo, siamo assistendo ad un fortissimo abbassamento dell’età media dei pazienti contagiati, anche sintomatici. Il Covid, lo abbiamo visto, colpisce persino giovani atleti e avvengono decessi anche intorno ai 35 anni, cosa che prima non accadeva. Questo fatto ci preoccupa moltissimo e dobbiamo vaccinare il più possibile, anzi dobbiamo iniziare a vaccinare i giovani, perché questo sta diventando un problema”.  “Apertura nuovi hub nel Lazio? L’importante è farsi trovare preparati, perchè prima o poi i vaccini arriveranno. Dobbiamo essere pronti non solo con gli hub, ma anche con i vaccinatori in questo ci sono accordi già pronti e quindi sicuramente saremo in grado di sopperire alle necessità. Cercheremo entro settembre di vaccinare gran parte della popolazione e speriamo addirittura di arrivare all’immunità di gregge. Più possibilità diamo alle persone di essere vaccinate e maggiore sicurezza abbiamo di raggiungere il nostro obiettivo, che è appunto l’immunità di gregge”.  “Possibili riaperture già prima di maggio? Mi rendo conto che a livello economico la situazione è delicata, ma a livello sanitario lo è altrettanto e sono molto preoccupato per questo. Il problema è che noi abbiamo chiuso, riaperto, e poi chiuso e riaperto, perdendo così quel vantaggio guadagnato durante il primo lockdown. Non siamo stati molto attenti nella fase successiva e oggi stiamo pagando le conseguenze. Probabilmente se fossimo intervenuti in tempo e se avessimo adottato una politica anche di approvvigionamento dei vaccini al momento utile, avremmo già risolto la situazione o quantomeno saremmo in una fase di risoluzione, come altri Paesi. Procedere ad ‘elastico’ credo che non risolva il problema”.

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