Politica

Mannaia alla Camera del M5S, espulsi i 25 deputati ribelli e qualcuno dice “rischiamo di evaporare”

Tutto confermato, ventun deputati del M5S sono stati espulsi dal gruppo alla Camera. Si tratta sia dei deputati che a Montecitorio hanno votato contro la fiducia al governo Draghi sia di quelli che si sono astenuti sia di quelli che non hanno risposto alla chiama, eccetto quelli che risultavano in missione.  L’espulsione è stata comunicata agli interessati dal capogruppo Davide Crippa. “Il fatto oltre a denotare il mancato rispetto delle decisioni assunte dagli iscritti con la votazione in rete e, conseguentemente, dagli organi del Movimento, pregiudica l’immagine e l’azione politica del nostro gruppo parlamentare”, ha scritto il capogruppo Davide Crippa. Al netto delle espulsioni, il gruppo M5S conta 168 deputati. “Come già avvenuto al Senato – aveva annunciato Vito Crimi su Fb – anche i portavoce del MoVimento 5 Stelle che nel voto di fiducia alla Camera si sono espressi diversamente dal gruppo parlamentare verranno espulsi. Chi ha scelto di votare diversamente ha scelto di chiamarsi fuori da questo gruppo, lasciando dei vuoti. Ora le fila vanno serrate, affinché l’azione del gruppo, della squadra, sia ancora efficace”.  “Oggi siamo qui, ancora una volta, senza tirarci indietro davanti alle difficoltà. Forse questo è il giorno di quiete che aspettavamo per iniziare a curare le ferite. Ed io farò del mio meglio nel dare il mio contributo. Ricordo che tanti colleghi che hanno votato in dissenso sono parte fondamentale del Movimento, oltre che amici fraterni e compagni di tante battaglie. Serve unità adesso, perché proprio in questo momento comincia la nostra più grande partita”, scrive su Fb Paola Taverna.

Bugani (M5S): “Non rischiamo solo la scissione, rischiamo di evaporare”

“Si manda via gente che ha dato il sangue al Movimento perché ha detto legittimamente no, rifiutando un quesito ridicolo e un governo come ne abbiamo già visti tanti in passato. Continuano a evocare Alessandro Di Battista come leader. Il vero rischio non è la scissione, ma l’evaporazione del M5S. Anche perché ora il Movimento dovrebbe governare con tutti e soprattutto con Forza Italia. Era la nostra linea invalicabile, ed è stata varcata”. Lo dice Max Bugani, tra i grillini della prima ora e ora capo staff della sindaca di Roma, Virginia Raggi, in un’intervista a ‘Il Fatto quotidiano’. “Spero che Giuseppe – aggiunge riferendosi all’ex premier Conte – abbia capito come non sia stato solo Matteo Renzi a farlo cadere, ma che anche qualcuno nel Movimento non aspettasse altro. Conte si è rivelato un grande mediatore, facendo sintesi tra partiti che erano divisi al loro interno. Ma gli sconsiglierei di fare il capo del M5S. All’inizio otterrebbe grande consenso, ma subito dopo inizierebbe a logorarsi”.

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