Roma Capitale

Manovra, Cgil e Uil denunciano: “Pesanti ripercussioni per io cittadini romani”. Il 16 dicembre sciopero generale

“Sostenere in Parlamento le rivendicazioni di Cgil e Uil e a partecipare alle iniziative sindacali organizzate per il 16 dicembre per cambiare la manovra”. E’ l’invito che i segretari generali regionali di Cgil e Uil, Michele Azzola e Alberto Civica, hanno rivolto ai parlamentari eletti a Roma in una lettera aperta.

“La disegno di legge di Bilancio 2023 – scrivono – contiene provvedimenti che potrebbero contribuire a determinare una gravissima crisi finanziaria per il Comune di Roma. Agli effetti che produrrà la manovra vanno poi sommate le ricadute sulle finanze capitoline della recentissima sentenza della Corte Costituzionale riguardante l’IMU sulle seconde case nel comune di residenza che graveranno sul bilancio del Comune di Roma per ulteriori circa 150 milioni di euro di mancati versamenti.

La dimensione complessiva del disavanzo delle partite correnti potrebbe attestarsi intorno ai 300 milioni di euro solo per effetto di questi due interventi.

A ciò vanno sommati gli oneri derivanti dalla congiuntura economica generale gravanti su tutti i Comuni italiani di cui si trova chiara traccia nel documento presentato dall’Anci all’audizione parlamentare sulla Legge di bilancio 2023.

L’effetto diretto della crescita dei costi energetici infatti, impatta fortemente sui bilanci correnti, con aumenti molto variabili, ma non inferiori al 60/70% per tutti i Comuni ma con punte ben più elevate in presenza della diffusione di impianti “energivori” (piscine, plessi scolastici e sportivi, sedi decentrate dell’amministrazione comunale e dei municipi) e in relazione ad una città estesa territorialmente come il Comune di Roma (7 volte la superficie del Comune di Milano). Vi è poi da valutare l’effetto congiunto dell’incremento dei prezzi in generale sia sui servizi che sull’avvio degli affidamenti per investimenti e l’effetto indiretto prodotto dall’incremento dei costi energetici sulle numerose società, pubbliche e non, affidatarie di servizi locali (sociali e produttivi), che si riverbera in tempi sempre più rapidi sui bilanci degli enti locali.

“Riteniamo essenziale – scrivono MIchele Azzola e Alberto Civica – contestualizzare la situazione di rischio finanziario cui è esposto il Comune di Roma anche alla luce della sentenza 115/2020 della Corte costituzionale, che ha autorevolmente chiarito che le motivazioni delle crisi finanziarie locali non risiedono solo nella cattiva gestione, ma possono essere rintracciate anche nelle ‘condizioni socioeconomiche dei territori’, quindi ricondotte a effetti strutturali da correggere con strumenti centrali appositi di natura perequativa.

A tal proposito sarà utile anche valutare gli impatti di un’eventuale crisi finanziaria sui servizi della città, alla luce degli impegni di eco internazionale che vedranno la città di Roma protagonista sulla scena mondiale con il Giubileo del 2025 e che potrebbero coincidere con una pesante riduzione dei servizi sociali e di sostegno alla cittadinanza e con un aumento dei costi dei servizi stessi a carico dei romani e dei turisti”. “In questo contesto – aggiungono – non va peraltro sottovalutato l’allarme lanciato da diversi studi che vedono Roma come città sovraesposta alla crescita della disoccupazione, a nostro parere anche per effetto della mancata crescita negli ultimi 15 anni, determinata dalle stringenti condizioni di equilibrio di bilancio poste dal piano di rientro dal debito e dalle normative nazionali fiscali sui bilanci pubblici che hanno determinato un crollo del 90% del volume degli investimenti pubblici rispetto ai primi anni del 2000 e l’azzeramento dei piani assunzionali comunali programmati per sostituzione dei pensionamenti.

Per queste ragioni riteniamo fondamentale porre alla vostra attenzione la necessità di sollevare in sede parlamentare, durante la discussione della legge di bilancio 2023, il futuro equilibrio economico-finanziario del Comune di Roma in relazione alle pesantissime ricadute sulle finanze comunali degli oneri derivanti dai fatti succitati ed estranei alla corretta gestione patrimoniale e finanziaria della città”. “Anche per queste ragioni – concludono i segretari – la CGIL di Roma e del Lazio e la UIL del Lazio sciopereranno il 16 dicembre, rafforzando i temi nazionali con i temi locali in difesa dei cittadini romani che inevitabilmente, in assenza di correttivi o ristori ai Comuni alla legge di bilancio, vedranno gravare sulle romane e sui romani la riduzione della qualità e quantità dei servizi e l’aumento dei costi degli stessi per gli effetti iniqui di una legge di bilancio sbagliata”.

 

 

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