Politica

Meloni: “Abbiamo un compito difficilissimo”. E sul Pnrr smentisce Draghi: “Ritardi evidenti”

 

Quello che attende il nascente governo Meloni è un compito “difficilissimo”, perché le emergenze da affrontare sono tante, “ma non dobbiamo piangerci addosso perché se ci hanno votato si aspettano il massimo da noi e noi lo daremo“. Giorgia Meloni ringrazia l’ esecutivo nazionale di Fratelli d’Italia per l’impegno profuso in campagna elettorale, al tempo stesso ribadisce che “siamo a un punto di partenza, non di arrivo”. All’esecutivo di FdI, riunito per circa tre ore in via della Scrofa, Meloni ha rivelato la “costante e correttissima” interlocuzione col governo uscente. Meloni – racconta all’agenzia Dire chi era presente alla riunione – avrebbe spiegato il suo riserbo di questi giorni come “rispetto” per le procedure costituzionali e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, auspicando al tempo stesso che l’incarico “arrivi quanto prima”. Su questo punto ha rassicurato lo stato maggiore del partito: “Non c’è alcun dubbio che il centrodestra unito farà il mio nome”. Difficile, molto difficile che Giorgia Meloni vada a Bruxelles da presidente del Consiglio per il Consiglio europeo del 20 e 21 ottobre incentrato sulla crisi energetica. Lo avrebbe spiegato lei all’esecutivo di FdI riunito questa mattina in via della Scrofa. Secondo quanto riferito da chi era presente, Meloni avrebbe ragionato sui tempi troppo stretti per arrivare a quella data già in carica. Se anche dovesse ricevere l’incarico dal Quirinale è quasi impossibile che prima di Bruxelles riesca a ricevere la fiducia dal Parlamento. Quindi, il ragionamento di Meloni, a cosa serve forzare mani e tempi per un Consiglio europeo in cui si rischia di non portare a casa poco o peggio ancora un fallimento?  “Siamo in contatto con il governo uscente per favorire una transizione ordinata. Abbiamo margini di tempo stringenti ma noi siamo pronti. E abbiamo le competenze e le capacità. Ereditiamo una situazione difficile: i ritardi del Pnrr sono evidenti e difficili da recuperare e siamo consapevoli che sarà una mancanza che non dipende da noi ma che a noi verrà attribuita anche da chi l’ha determinata“. Lo avrebbe detto la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, nel corso dell’esecutivo nazionale di FdI. “Da chi ieri ci accusava di essere ‘un pericolo per l’Italia e l’Europa’ sentiamo dire oggi di essere diventati ‘draghiani’ o ‘normalizzati’. Letture, come al solito, distorte da parte di chi non si rassegna alla nostra vittoria. Oggi quelle bugie si stanno sgretolando ed è palese che eravamo più seri noi, pur dall’opposizione del governo. Se il presidente della Repubblica ci conferirà il mandato il nostro sarà un governo politico, forte e coeso, con un programma chiaro, un mandato popolare e un presidente politico. E che, come chiesto dai cittadini, porterà avanti politiche in discontinuità rispetto a quelle messe in piedi in questi anni dagli esecutivi a trazione Pd”. “Intendiamo mettere in piedi il Consiglio dei ministri più autorevole e di alto profilo possibile. Questo significa che non sarà composto per risolvere beghe interne di partito o proponendo qualsiasi nome o per rendite di posizione. si parte dalla competenza e se quella migliore dovesse essere trovata al di fuori degli eletti, a partire da FdI, questo non sarà certo un limite. E questo non cambia la natura fortemente politica del governo perché i governi sono politici quando hanno un mandato popolare, un programma definito, una visione chiara e una guida politica”. “Vi chiedo piena fiducia e il pieno mandato”, ha chiosato. “Ci troviamo di fronte alla fase forse più difficile della storia della repubblica italiana: siamo nel mezzo di un conflitto, i cui contorni sembrano irrigidirsi ancora di più; restano incognite sul tema della pandemia; viviamo una crisi economica e energetica che sembra destinata a provocare un effetto domino sui prezzi delle materie prime e dei prodotti alimentari. Siamo esposti sul fronte dell’approvvigionamento energetico e in Europa è in atto un confronto senza sconti”. “Tra 70 giorni, il 21 dicembre, ricorrerà il decennale della fondazione di Fratelli d’Italia. Dieci anni fa non potevamo immaginare i traguardi che avremmo raggiunto: con orgoglio raccogliamo i frutti di un lavoro duro, portato avanti con determinazione e costanza, senza mai prendere scorciatoie. Siamo partiti dall’1.98% per arrivare a essere oggi il primo partiro italiano con il 26%. Dopo il voto la classe dirigente di Fratelli d’Italia ha dato una prova di stile e serietà: malgrado la vittoria storica non abbiamo festeggiato perché sarebbe stato inopportuno rispetto alle sfide che l’Italia sta vivendo. La gioia e la legittima soddisfazione hanno lasciato subito spazio al pragmatismo e al senso di responsabilità”. “La sinistra è in totale corto circuito: siamo arrivati al punto di vedere manifestazioni di protesta contro il nostro governo senza che ancora ci sia il nostro governo. Abbiamo visto femministe scendere in piazza per protestare contro la possibilità di avere il primo presidente del Consiglio donna”, ha concluso.

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