Stop, per ora, all’estradizione a carico di Carles Puigdemont, il leader indipendentista catalano fermato il 23 settembre all’aeroporto di Alghero. La Corte d’appello di Sassari ha accettato la richiesta fatta dalla procura generale e dall’avvocato dell’eurodeputato, Agostinangelo Marras, per una sospensione del procedimento di estradizione in Spagna. Sono contento, ma nello stesso tempo indignato per questa continua persecuzione politica. Basta”. Così Carles Puigdemont durante la conferenza stampa ad Alghero. L’eurodeputato ha voluto per prima cosa ringraziare i sardi accorsi fuori dal Tribunale per manifestargli solidarietà, quindi l’attacco alla Spagna: “Io sono un cittadino eletto e ho il diritto di lavorare, come tutti i miei colleghi. Sono un rappresentante dei cittadini europei e ho bisogno di operare in libertà – le parole del leader indipendentista -. Dal 2017 vivo in esilio, sono un obiettivo politico, e non giudiziario, come dovrebbe essere in una democrazia europea”. L’obiettivo della Spagna, prosegue, “è quello di impedire il mio diritto ad esprimermi rispetto al movimento indipendentista. Non è possibile in questo modo trovare una soluzione al conflitto politico tra la Spagna e la Catalogna, che ha invece una soluzione molto chiara: riconoscere ai catalani, come agli altri popoli, il diritto all’autodeterminazione“, spiega Puigdemont.
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