Covid

Per chi entra in Sardegna il tampone è obbligatorio

Resta l’obbligo di sottoporsi al tampone per chi entra in Sardegna. Lo stabilisce il Consiglio di Stato che ha rigettato un’istanza cautelare presentata contro l’ordinanza del presidente Christian Solinas sui test anti-Covid per l’ingresso nell’Isola in vigore da lunedì scorso. I ricorrenti – gli avvocati Francesco Scifo e Linda Corrias del team “Giuristi per la legalità” che già nei mesi scorsi aveva espresso preoccupazione per la corsa collettiva al vaccino – si erano rivolti al Tar della Sardegna domenica 7 marzo, che poi ha bocciato l’istanza. Oggi la conferma del Consiglio di Stato.

I due avvocati avevano contestato il provvedimento “laddove prescrive esami invasivi (tamponi molecolari obbligatori), trattamento dati sensibili non autorizzato e ulteriori restrizioni alla libertà personale, di circolazione e trattamenti sanitari soggetti a riserva di legge ai viaggiatori che sbarcano nella Regione con ogni mezzo”. Ieri il Tar ha respinto il ricorso e oggi il Consiglio di Stato ha confermato il pronunciamento dei giudici amministrativi sardi ribadendo la non invasività del tampone molecolare. Inoltre, scrivono i giudici di Palazzo Spada, “la misura regionale contestata appare coerente con gli obiettivi primari di precauzione che le autorità statali e regionali sono obbligate a perseguire”. “Il diritto alla salute dei sardi deve essere tutelato con ogni mezzo e la Regione ha agito in questa direzione, sempre nel rispetto delle leggi, fin dai primi giorni della diffusione del virus. Oggi viene riconosciuta la piena legittimità delle nostre scelte, e questo si spinge a proseguire sereni su una strada che sta già dando ottimi risultati e che, con l’accelerazione delle vaccinazioni, ci consentirà di raggiungere l’obiettivo di portare la Sardegna, quanto prima, fuori da un’emergenza sanitaria ed economica senza precedenti”. Così il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas commenta il decreto del Consiglio di Stato che, rigettando il ricorso presentato da un legale cagliaritano, già respinto dal Tar Sardegna, ha confermato la piena legittimità della scelta della Regione di imporre l’obbligo di sottoporsi al tampone per chi arriva nell’Isola. “Nell’estate del 2020 – ricorda Solinas – i sardi hanno pagato il prezzo altissimo di un contagio di importazione e di ritorno, proprio a causa dei mancati controlli agli arrivi, da noi richiesti e bocciati dal Governo precedente. I cittadini hanno affrontato grandi sacrifici tenendo comportamenti virtuosi per tornare a livelli contenuti e raggiungere, prima regione in tutta Italia, la zona bianca. Ora siamo sulla strada giusta. La campagna ‘Sardi e Sicuri’, che ha ottenuto ottimi risultati, oltre ad aver dato a tutti consapevolezza dell’importanza dello screening per il contrasto al Covid e l’abbassamento della curva epidemiologica, sta contribuendo a tenere ulteriormente sotto controllo la diffusione del virus. Ma tutto questo non basterebbe se non andassimo avanti seguendo il percorso già intrapreso, per arrivare il prima possibile verso quella normalità che tutte le famiglie e le imprese sarde aspettano da tempo”. 

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