Roma Capitale

Roma Capitale, aperti altri due cohousing per neomaggiorenni

Inaugurati altri due cohousing per neomaggiorenni in uscita dalle strutture di accoglienza di Roma Capitale. Il progetto sperimentale “Promozione di percorsi tendenti all’autonomia e alla partecipazione attiva dei neomaggiorenni in uscita dal circuito di accoglienza di Roma Capitale” realizzato dal Dipartimento Politiche Sociali con l’Azienda pubblica di Servizi alla persona Asilo Savoia ha già permesso l’avvio di tre strutture e si completa con queste due, in cui sono coinvolti 5 ragazzi da una parte e 4 dall’altra.
Obiettivo è supportare i ragazzi che, dopo l’accoglienza nelle comunità residenziali, al raggiungimento dei 18 anni si trovano ad affrontare un passaggio obbligato verso un’autonomia che rischia di rappresentare un momento di crisi per la difficoltà di reperire un alloggio in mancanza di un reddito stabile o di offrire garanzie di solvibilità solitamente fornite dalla famiglia.
I ragazzi usufruiscono di un periodo ponte di tre anni, in cui oltre ad avere un’autonomia abitativa e a crescere nella condivisione di compiti e responsabilità, vengono affiancati da operatori specializzati che li coadiuvano nella gestione della vita quotidiana, nell’avviamento al lavoro, nella costituzione di un gruppo di pari, nell’individuazione di figure di riferimento anche attraverso la peer education.
Rientrano nel progetto una serie di attività per il perfezionamento delle competenze lavorative, anche attraverso corsi di formazione professionale, sostegno ai percorsi di studio già avviati, accompagnamento per lo svincolo graduale dal circuito assistenziale per l’inserimento in autonomia alloggiativa.
Il progetto orienta alla costituzione di un gruppo di pari che possa costituire una valida risorsa per il rafforzamento dell’autostima e delle capacità di gestione della vita quotidiana, e promuove, attraverso la collaborazione con il volontariato, reti di solidarietà e di partecipazione territoriale. La formula abitativa del cohousing permette a ciascuno di dare il proprio contributo e nel contempo di sviluppare un senso di appartenenza grazie alla dimensione familiare dei gruppi, composti ciascuno da un massimo di 5 ragazzi.

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