(Red) E’ un racconto a puntate, quello scandito dagli interrogatori del fidanzato di Saman (nella foto con la ragazza), prima la descrizione di quella famiglia, poi la paura dei genitori delle giovane, poi le rivelazioni sullo zio, violento e ossessionato dalla fuga d’amore della ragazza ed oggi ancora rivelazioni, con il racconto di questa coppia di pakistani che avrebbe controllato in casa la ragazza su ordine preciso dei suoi genitori. I genitori di Saman non si fidavano della figlia al punto da chiedere a una coppia di amici di sorvegliarla in casa. Questo è quanto sarebbe emerso emerso dall’interrogatorio del giovane fidanzato di Saman, la 18enne pachistana scomparsa da Novellara oltre tre mesi fa, durante l’incidente probatorio. Saman Abbas si era allontanata l’11 aprile scorso da una struttura protetta, dove era stata collocata dai servizi sociali in seguito alla denuncia nei confronti dei genitori per le nozze forzate in Pakistan. Poi aveva deciso di tornare a casa dai suoi, nella Bassa Reggiana. E qui, nel podere di Novellara dove la famiglia lavorava per un’azienda agricola, sarebbe stata sorvegliata da un uomo e da una donna, marito e moglie, ospiti degli Abbas. Ma dei due si sono perse le tracce così come dei genitori, dello zio e di un cugino, tutti ricercati e latitanti (i primi in Pakistan, gli ultimi due presumibilmente in Europa), indagati in concorso per il presunto omicidio premeditato, sequestro di persona e occultamento di cadavere. Solo un indagato, un altro cugino, è stato arrestato e si trova attualmente in carcere a Reggio Emilia, ma si è sempre dichiarato estraneo ai fatti.