Lunedì 8 marzo, a Roma, trasporto pubblico a rischio per gli scioperi generali di 24 ore proclamati dai sindacati Cub Trasporti e Cobas Lavoro Privato. L’agitazione interesserà la rete Atac (autobus, tram, metropolitane, ferrovie Roma-Lido, Termini-Centocelle, Roma-Civitacastellana-Viterbo) e i bus periferici gestiti dalla Roma Tpl. Saranno comunque in vigore le fasce di garanzia: il servizio sarà quindi regolare fino alle ore 8.30 e dalle 17 alle 20.
Chiusura delle scuole, il parere di Omceo (Medici di Roma) con Magi: “Le varianti stanno girando in molti istituti. In qualche modo bisogna intervenire”
“Sono pienamente d’accordo con l’assessore D’Amato, purtroppo la situazione è quella che è e le varianti stanno girando molto nelle scuole“. Così il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, in merito al rischio di chiusura delle scuole nel Lazio per contenere la diffusione del virus, di cui ha parlato anche l’assessore alla Sanità della Regione, Alessio D’Amato, a margine dell’avvio dei tamponi per gli studenti dell’Università Sapienza di Roma. “Si è abbassata molto l’età degli infettati, quella media è di 44 anni, e i bambini sono vettori terribilmente efficaci per quanto riguarda la diffusione del virus- prosegue Magi- perché quando tornano a casa incontrano i genitori e i nonni i parenti ed è proprio lì, nelle case, che si abbassa la nostra capacità di difesa perché togliamo le mascherine e non rispettiamo più il distanziamento”. Per Magi allora “bisogna intervenire in qualche modo”, perché la scuola rappresenta un “luogo di diffusione del virus e quindi un motivo di allarme. Anche durante la stagione influenzale la scuola è uno dei primi vettori di contagio“. Ed è “difficile convincere i più giovani a mantenere la mascherina, a non abbassarla, a non toccarla e ad igienizzarsi sempre le mani- sottolinea ancora Magi- far rispettare queste regole diventa poi molto complesso soprattutto per quanto riguarda i bambini più piccoli“. Dobbiamo insomma “evitare che il virus circoli, specialmente in un momento come questo in cui ancora non abbiamo un numero sufficiente di vaccini”, aggiunge Magi, che si dice infine “molto preoccupato” per gli assembramenti a cui stiamo assistendo nei fine settimana.
“Circa 400 medici nel Lazio non sono ancora stati vaccinati o perché hanno patologie per le quali, se sono al di sotto dei 65 anni, non possono ricevere le dosi di AstraZeneca ma solo quelle di Pfizer o Moderna, o perché, e sono molti, non sono ancora stati chiamati”. “Continuiamo giustamente ad aprire le campagne vaccinali a tutti quanti e il prima possibile ma il problema è che il numero dei vaccini non è sufficiente. È come se invitassimo tante persone a cena ma con un solo piatto di pasta da dividere per tutti”. “Voglio far notare che ogni medico di famiglia avrebbe a disposizione soltanto due fiale per fare le vaccinazioni- prosegue Magi- che corrispondono alla possibilità di vaccinare pochissime persone, quindi non si inciderebbe comunque in maniera importante sul problema”. Appena arriveranno i vaccini, conclude Magi, i “4.354 medici di famiglia nel Lazio saranno tutti quanti operativi al 100%”.