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Si allarga il numero delle dimore e dei giardini storici del Lazio. Nuove adesioni alla rete del patrimonio storico e artistico

Si allarga il numero di dimore e giardini storici inseriti nella Rete della Regione Lazio. Con il nuovo accreditamento, si aggiungono infatti altri 12 siti tra palazzi, ville, complessi architettonici e paesaggistici e parchi di enorme valore storico e artistico, portando a 171 il numero degli accreditati totali nella Rete regionale. Luoghi di grande fascino che in questi anni stiamo contribuendo a valorizzare e promuovere per dare nuovo lustro a un patrimonio unico che interessa tutte le province del Lazio”, così ha annunciato il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
Le nuove dimore accreditate sono: in provincia di Latina, l’ex Monastero delle Clarisse di Sezze, già residenza della comunità delle Clarisse che presenta una serie di ambienti risalenti al Quattro e Cinquecento e, in provincia di Viterbo, Palazzo Farnese, la cosiddetta Rocca, del comune di Valentano: in posizione panoramica, sul punto più alto del borgo, ampio complesso, già rocca difensiva, con annessi giardini. A Roma, la Casa di Riposo Santa Francesca Romana: a Trastevere, un vasto complesso con giardino e importanti strutture medievali di proprietà deli eredi della famiglia Doria Pamphilj; il Palazzo Gambirasi: ampio palazzo gentilizio ricostruito nel tardo Seicento che ospitava al piano terra anche il celebre Caffè della Pace. In provincia di Roma, il Palazzo Baronale Orsini di Anguillara Sabazia: palazzetto cinquecentesco nel centro del borgo che presenta varie sale affrescate con importanti vedute di città, fregi di soggetto mitologico e decorazioni a grottesche; Villa Morani ad Arsoli: villino pentagonale di inizio Novecento, con ampio giardino, già proprietà del pittore Alessandro Morani e sede in età dannunziana di un importante cenacolo di intellettuali e artisti; il Castello Odescalchi di Bracciano: vasta residenza gentilizia, già Orsini, in posizione panoramica sul lago, che presenta un cortile monumentale, loggiati del Quattrocento e affreschi rinascimentali; Villa Sforza Cesarini a Lanuvio: villino del primo Novecento che sorge nell’area verde dove sono i resti dell’antico santuario dedicato a Giunone lanuvina; il Castello di Lunghezza: vasto complesso situato alle porte di Roma, in un ampio parco. Di origine medievale, l’imponente aspetto attuale è dovuto a una ristrutturazione del primo Rinascimento; Villa Barattolo a Rocca di Papa: villino del primo Novecento con terrazze e pavimenti in ceramica, situato all’interno del Parco dei Castelli Romani. In provincia di Frosinone, entrano nella Rete il Palazzo della Ragione, conosciuto come Palazzo d’Iseo, di Anagni, struttura medioevale nel centro della città, attualmente sede del Comune risalente all’attività del maestro architetto Jacopo d’Iseo, che nel 1160 riunì due palazzi con un vasto e suggestivo sistema di volte, e il Castello Teofilatto di Torre Cajetani: già proprietà della famiglia Caetani, derivato da una serie di ampliamenti di una torre di avvistamento e del suo insediamento fortificato.
“Con l’accreditamento alla Rete delle Dimore e dei Giardini storici del Lazio”, ha proseguito il Presidente “questi luoghi straordinari potranno prendere parte alle tante azioni, attività e iniziative - dai bandi per la concessione di contributi volti alla ristrutturazione e riqualificazione dei siti, come quello in uscita la prossima settimana, fino alle giornate di apertura straordinaria - promosse dalla Regione per valorizzare e dare maggiore visibilità a dei luoghi di rara bellezza ma spesso poco conosciuti o fuori dai circuiti turistici tradizionali. Dal 2019, abbiamo stanziato oltre 3,3 milioni di euro per 77 interventi di cui 13 già conclusi come, in provincia di Roma, il restauro dell’antica pala d’altare, nella chiesa dedicata a Santa Rosalia a Palestrina, della torre in facciata e di un antico sarcofago romano nel Villino Volterra di Ariccia, della Villa Saracena sul litorale di Santa Marinella, opera del grande architetto razionalista Luigi Moretti, e di due sale affrescate all’interno del seicentesco Palazzo Doria di Valmontone, ma anche l’efficientamento energetico e adeguamento alla normativa antiincendio del salone della Biblioteca Pamphiliana, a Roma. In provincia di Viterbo, il restauro del fregio affrescato cinquecentesco nel Palazzo Farnese di Gradoli e dell’antico viadotto di accesso al Castello Ruspoli di Vignanello, complesso noto tra l’altro per il suo magnifico giardino all’italiana. Risultati importanti che rientrano all’interno di quel grande disegno di promozione e salvaguardia del patrimonio culturale, storico e artistico del nostro territorio che da sempre portiamo avanti con passione e determinazione”, ha concluso Zingaretti.
Come annunciato, è in uscita la prossima settimana il nuovo Avviso pubblico per la valorizzazione delle dimore e dei giardini storici del Lazio con il quale, grazie a uno stanziamento totale di oltre 890 mila euro, verranno finanziati interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, opere di restauro e risanamento conservativo, interventi per il miglioramento dell’accessibilità e fruibilità dei siti ma anche di sistemazione del verde e del paesaggio.

Pmi del Lazio, bando regionale per 12,5 milioni di euro

Sostenere la competitività e la crescita del sistema produttivo regionale, promuovendo la transizione digitale delle PMI del Lazio. Questo lo scopo di due bandi presentati a Roma, presso la sede della Camera di Commercio di Roma – Sala del Tempio di Adriano, dalla Regione Lazio e dal sistema camerale laziale.
All’evento hanno partecipato il presidente della Camera di Commercio di Roma e di Unioncamere Lazio, Lorenzo Tagliavanti, il vicepresidente della Regione Lazio e assessore alla Programmazione Economica, Bilancio, Demanio e Patrimonio, Rapporti Istituzionali, Rapporti con il Consiglio Regionale, Accordi di Programma e Conferenza di Servizi, Daniele Leodori, l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Università, Ricerca, Start-Up e Innovazione, Paolo Orneli, l’assessora regionale alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale, Roberta Lombardi, il presidente della Camera di Commercio di Frosinone-Latina e vicepresidente di Unioncamere Lazio, Giovanni Acampora e il presidente della Camera di Commercio di Rieti-Viterbo e vicepresidente di Unioncamere Lazio, Domenico Merlani.
I due avvisi pubblici mettono a disposizione delle imprese del Lazio complessivamente 12,5 milioni di euro – di cui 10 milioni di euro della Regione e 2,5 della Camera di Commercio di Roma – e sono destinati, il primo, a sostenere gli investimenti delle micro, piccole e medie imprese (Mpmi) in tecnologie e formazione in grado di accelerare la loro digitalizzazione e il loro sviluppo in chiave innovativa e sostenibile e, il secondo, ad aiutare le imprese (Mpmi) del territorio a prendere consapevolezza delle proprie necessità digitali, grazie a un’analisi specifica dei loro fabbisogni.
Il primo bando, “Voucher Digitali Impresa 4.0 anno 2021” punta a sostenere e incentivare gli investimenti effettuati dalle Mpmi di tutti i settori economici per l’adozione di tecnologie e strumenti digitali. Lo stanziamento complessivo è di 7,5 milioni di euro, dei quali 5 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione Lazio e destinati alle imprese dell’intero territorio regionale e 2,5 milioni dalla Camera di Commercio di Roma – che gestirà tutta la misura – e che saranno destinati in via esclusiva alle imprese di Roma e provincia.
Si tratta di un avviso adatto alle Mpmi che hanno fabbisogni di digitalizzazione facilmente identificabili e che possono essere soddisfatti rapidamente. Verranno messi a bando dei voucher per l’acquisto di beni e servizi per la transizione digitale del valore massimo di 10.000 euro. Il contributo è a fondo perduto e pari al 70% degli investimenti in tecnologie digitali che verranno fatti; l’investimento complessivo non può essere inferiore a 3.000 euro e può riguardare l’acquisto di servizi e hardware strettamente funzionali all’introduzione di una o più tecnologie digitali definite nell’Avviso, che spaziano dalle più avanzate (come ad esempio: robotica, Iot, intelligenza artificiale, Big Data, ottimizzazione della supply chain ecc.) a quelle più accessibili anche per le micro-imprese (come ad esempio sistemi di e-commerce, smart working, connettività, cyber sicurezza, negozi e esercizi pubblici 4.0).
L’avviso è a sportello, verrà pubblicato domani sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio, sul sito di Unioncamere Lazio e sui siti delle Camere di Commercio del Lazio e rimarrà aperto da lunedì 13 settembre a venerdì 15 ottobre; le domande vanno presentate sulla piattaforma on line del sistema camerale WebTelemaco.
Il secondo bando, “Voucher Diagnosi Digitale”, da 5 milioni di euro, interamente finanziato dalla Regione Lazio, è pensato per consentire alle Micro, piccole e medie imprese (Mpmi) di ottenere, da parte di soggetti specializzati e indipendenti, un’analisi personalizzata dei loro fabbisogni digitali. Si rivolge a imprese più strutturate, con fabbisogni di innovazione digitale presumibilmente tali da richiedere, non solo investimenti, ma una riorganizzazione complessiva dei processi aziendali. Si tratta di un’azione che intende muoversi in parallelo con il Programma Europeo per la Digitalizzazione e che vuole quindi permettere alle Pmi del Lazio di cogliere appieno le opportunità che in questo quadro si stanno delineando a livello, non solo regionale, ma anche nazionale ed europeo.
Il contributo massimo (a fondo perduto e del 70% dei costi ammissibili) sarà di 15.000 euro per ogni impresa, e permetterà di ottenere un’approfondita valutazione del grado di maturazione dell’azienda sotto il profilo della digitalizzazione dei processi ed eventualmente dei prodotti, con una mappatura dettagliata e la conseguente analisi dei possibili interventi necessari e una stima dei tempi e dei costi. Il costo complessivo di ogni intervento non potrà essere inferiore a 10.000 euro.
Per realizzare le diagnosi digitali le imprese potranno rivolgersi a digital innovation hub e altri soggetti qualificati attraverso processi di selezione nazionali ed europei e presenti sul sito https://www.atlantei40.it/ oppure a manager dell’innovazione iscritti nell’apposito elenco previsto dal Mise o ad altri soggetti in grado di garantire adeguata professionalità e indipendenza e che siano persone giuridiche, abbiano realizzato negli ultimi tre anni almeno 10 servizi di diagnosi digitale per conto di imprese, per un fatturato complessivo di almeno 200.000 euro e che non siano controllati, direttamente o indirettamente, da imprese fornitrici di hardware, software o soluzioni digitali.
La partecipazione al bando sarà possibile esclusivamente in modalità telematica attraverso la piattaforma GeCoWEB Plus della società in house regionale Lazio Innova, alla quale si deve essere registrati (per iscriversi e accedere: https://gecoplus.lazioinnova.it/).
Le domande sono già compilabili sulla piattaforma GeCoWEB Plus info: http://www.lazioeuropa.it/bandi/voucher_diagnosi_digitale-795/.

Bandi – Voucher Diagnosi Digitale

Entrambi gli avvisi prevedono che i fornitori siano qualificati, a partire da quelli identificati come professionalmente idonei nell’ambito delle politiche di Industria 4.0; tuttavia i requisiti previsti dall’Avviso “Voucher Diagnosi Digitale” sono più stringenti, in quanto chi realizza la diagnosi digitale deve anche assicurare la neutralità e l’eccellenza delle tecnologie e delle soluzioni suggerite, come tipico dei costituendi European Digital Innovation Hub, l’interfaccia per le imprese prevista nel programma europeo per la digitalizzazione anche per l’accesso alle risorse europee che vi convergono (Pnrr, Fesr, InvestEU, ecc.).

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