Regioni

Sospeso in Sicilia il piano rifiuti: Il Cga: “Da riscrivere”

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana ha bocciato il piano rifiuti predisposto dal Governo di Nello Musumeci. In precedenza anche il Ministero dell’Ambiente aveva manifestato forti perplessità sul piano. 

“In soldoni, quello che da sempre diciamo in tutte le sedi: è solo un enorme disastro”, dicono i deputati M5S deputati componenti della commissione Ambiente di Palazzo dei Normanni, Giampiero Trizzino, Stefania Campo e Stefano Zito. 

“Già due anni fa il Ministero dell’Ambiente era pesantemente intervenuto sul documento, denunciando l’incoerenza dei dati, la mancanza di indicazioni precise dei flussi dei rifiuti, l’assenza del carattere prescrittivo che ne avrebbe dovuto caratterizzare il contenuto e, dunque, l’estrema vaghezza circa i possibili scenari futuri. Da allora la Regione ha perso altri due anni per rispondere ai rilievi sollevati da Roma. Due anni, a quanto pare, buttati al vento se è vero, come è vero, che adesso è il Cga a fare praticamente a pezzi il piano, sostenendo addirittura che ‘in esso risulta oltremodo difficile scorgere le norme effettivamente prescrittive e discernere queste da quelle puramente descrittive, esortative o indicative di semplici direttive o di intenzioni’”. 

“E’ un piano che non sta in piedi, è irricevibile non solo per questioni di opportunità e di merito ma anche di legittimità” dice il deputato e segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo, dopo che il Cga ha ‘sospeso’ e rinviato il suo parere sul Piano rifiuti varato dal governo regionale guidato da Nello Musumeci. 

“Lo diciamo da tempo: la Regione ha perso due anni proponendo il solito fumo negli occhi: un documento incompleto, una fotografia dell’esistente che non entra nel merito delle questioni. E’ chiaro – sottolinea – che il Piano va riscritto, anche in base alle indicazioni del Cga e deve ritornare non solo in commissione parlamentare ma – conclude – anche nelle apposite commissioni chiamate per legge ad esprimere i pareri di competenza e dove auspichiamo che la ‘discrezionalità tecnica’ sia esercitata con parsimonia ed a tutela dell’interesse pubblico”. 

Infine Legambiente Sicilia dice che “continua la pantomima sul piano. Si continua a perdere tempo. Siamo sommersi dai rifiuti, le discariche sono quasi sature, la raccolta differenziata è al palo e non si autorizzano con mille scuse gli impianti per gestire l’umido”, afferma Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia.

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