Nel complesso ambito della fisica dei fluidi, i ricercatori utilizzano metodi di simulazione avanzati per studiare i movimenti iper complessi che si creano all’interno di un ambiente reale. Anche se non possiamo vederla infatti, l’aria è in continuo movimento e trasporta con se moltissime particelle, tra cui l’aerosol proveniente da una persona infetta da Covid-19, carica di Virus. Preoccupati dall’aumentare dei focolai nati all’interno dei ristoranti cinesi, i ricercatori Han Liu, Sida He, Lian Shen and Jiarong Hong, dell’università del Minnesota, hanno voluto dare una risposta certa e scientifica alla domanda ricorrente: “si può prendere il Covid-19 al ristorante?”. I processi fisici dettagliati e i percorsi coinvolti nella trasmissione di COVID-19 non sono ancora perfettamente conosciuti. Per questo i ricercatori hanno deciso di utilizzare strumenti di fluidodinamica computazionale avanzata (gli stessi che si usano per progettare le linee degli aerei) per approfondire le meccaniche legate alla trasmissione del Covid, e fornire così una valutazione quantitativa del modo in cui i diversi fattori ambientali influenzano le vie di trasmissione e il rischio di infezione per via aerea. Perché alcune persone sono state infettate mentre altre all’interno della stessa area no? Quale ruolo specifico hanno avuto la ventilazione e l’aria condizionata nella trasmissione delle malattie? Rispondere a queste domande può aiutare a sviluppare misure preventive più mirate per migliorare la nostra sicurezza. “La nostra simulazione acquisisce vari fattori fisici, tra cui il flusso d’aria in movimento, l’effetto termico, il trasporto di aerosol, l’efficienza di filtrazione limitata dei condizionatori d’aria, nonché la complessa geometria dello spazio, che svolgono tutti un ruolo nella trasmissione aerea”, ha affermato Jiarong Hong, dell’università del Minnesota. Benché esistano moltissimi studi sulla trasmissione e la circolazione del Corona Virus, questo studio è il primo ad utilizzare uno studio avanzato della circolazione dell’aria, applicato su uno scenario reale, quale è quello di un ristorante “ideale”. Incrociando questi dati, i ricercatori sono riusciti a determinare due fattori di rischio all’interno di un ristorante, che fino ad ora sono stati sempre ignorati: il primo è legato alle correnti d’aria che si generano sotto i tavoli, che aiuterebbero i virus “espulsi” da un eventuale commensale contagioso a circolare in maniera sorprendentemente efficace, mentre il secondo è legato al flusso d’aria generato dai condizionatori, che non sempre viene filtrata in maniera efficace dall’impianto, soprattutto nell’ultimo stadio. “Il nostro lavoro evidenzia la necessità di misure di prevenzione più efficaci, come ad esempio posizionare delle barriere utili sotto il tavolo, ed implementare dei sistemi più efficaci per il filtraggio dell’aria” ha affermato Hong. Quindi la risposta alla domanda “si può prendere il Covid 19 al ristorante” è si, ed arriva da sotto il tavolo, oppure alle vostre spalle dallo splitter dell’aria condizionata. Lo studio ha però rivelato che è necessaria una certa saturazione perché avvenga il contagio, e quindi molto più pericolosi dei ristoranti ci sono gli uffici, le scuole, le biblioteche, tutti quei posti cioè dove le persone passano molto tempo e che ricreano lo scenario adatto alla circolazione del virus. Insomma, il pericolo esiste, ma prevenire potrebbe essere semplice, basta una tovaglia lunga, mascherina sul naso e un buon ricambio di aria, ma soprattutto non abbassare mai la guardia e usare sempre il buonsenso.
AGC GreenCom