Roma Capitale

Tensioni sociali, denuncia del Silp Cgil: “Reparto Mobile di Roma della Polizia di Stato è allo stremo”

“Le continue emergenze della Capitale, le tensioni sociali dovute alla crisi economica, l’impennata del movimento anarchico nazionale e internazionale, mettono quotidianamente a dura prova l’apparato di sicurezza romano”. Così, in una nota, Antonio Patitucci, segretario generale del Silp Cgil di Roma e del Lazio. “Il ministro Piantedosi – continua  – ha alzato il livello di allerta nella Capitale, chiedendo di potenziare l’apparato di prevenzione con l’incremento di presidi e pattuglie nelle stazioni ferroviarie, nelle metropolitane e presso gli ospedali e con l’immediata riapertura dei posti di polizia chiusi da tempo. Il Questore di Roma, Carmine Belfiore, sta attingendo e razionalizzando ogni risorsa possibile per far fronte alle continue emergenze, nonostante gravi carenze organiche strutturali. In tutto questo, sui reparti mobili d’Italia, ma in particolare sul 1^ Reparto Mobile, stanziato a Ponte Galeria, grava un impegno insostenibile e il rapporto fra le forze effettive e la necessità di impiego per manifestazioni ed eventi di ogni genere è del tutto sproporzionato. Il suo personale è alla frutta. Turni, doppi turni, notti e mancati riposi senza soluzione di continuità costituiscono una vera e propria emergenza per la sicurezza lavorativa dei colleghi. Il primo a essere preoccupato è il loro comandante, ma il Dipartimento spinge l’accelleratore senza tregua. La carenza di organico dei reparti mobili è nota, in primis al reparto di Roma, con circa 3000 recuperi-riposo non fruiti. Alcuni dipendenti ne hanno accumulati anche 20, regolarmente non riescono ad usufruire del riposo settimanale e con difficoltà delle ferie”.

“Tutto questo non riguarda solo la gestione dell’ordine pubblico del Dipartimento rispetto alle strutture operative territoriali – precisa Patitucci – ma anche la gestione della Direzione centrale delle risorse umane e delle politiche del personale, dove settori strategici come l’Ufficio Concorsi o l’Avanzamento sono da tempo inabissati. Un ministero dentro il ministero, con innumerevoli aggregati sottratti al territorio, senza alcuna visione gestionale per dare un efficace supporto alle esigenze e alle emergenze che affrontano le questure d’Italia e in particolare quella di Roma. Dove il potere non viene gestito per servire, ma per per dimostrare che esiste, con veri danni per i diritti degli operatori”. “Il Silp Cgil – conclude – chiede l’intervento del ministro Piantedosi e del Capo della Polizia Giannini per porre rimedio a questa cattiva gestione di alcuni settori strategici del Dipartimento. Non si può giocare a oltranza con la sicurezza professionale delle poliziotte e dei poliziotti in momenti così difficili e delicati”.

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