Roma Capitale

Zingaretti chiude alla sua candidatura a Sindaco di Roma, ma non concede nulla alla Raggi: “Al ballottaggio non avrà il nostro voto”

Nicola Zingaretti continua a sfilarsi dalla possibilità che si possa candidare a sindaco di Roma. “Non ne faccio una cosa personale – ha spiegato il presidente della Regione Lazio a Rainews24 -, pongo un tema politico: sono il primo presidente della Regione eletto per due volte, abbiamo risanato i bilancio, i trasporti e la sanità. Ora voglio portare la mia gente fuori da questo incubo. Sono stato eletto per servire la mia comunità e quindi non si può a cuor leggero dire durante campagna vaccinale ‘si fa un’altra scelta’. Non è un tema personale ma di responsabilità, un elemento che mi ha caratterizzato nella mia vita è stato sempre quello di aver messo al primo posto la missione – ha aggiunto Zingaretti – In questo momento è serio dire alla mia comunità ‘grazie perché per due volte sono stato eletto presidente ma siamo al centro della campagna vaccinale’. Vi rendete conto cosa vuole dire anche solo poter pensare ‘arrivederci, vado via?’”. “Sono convinto che le personalità in campo nelle primarie del centrosinistra siano molto competitive e le più credibili per fare voltare pagina a questa città”. In tanti si erano attaccati al “vorrei continuare a fare il presidente di Regione” detto da lui qualche giorno fa per motivare l’esistenza di una reale possibilità di candidatura a sindaco di Roma del governatore del Lazio: “In quel condizionale non c’era un cedimento – ha chiarito Zingaretti – ma un modo di ragionare che mi auguro faccia crescere questa consapevolezza in tutti”.

Virginia Raggi e non un candidato del Pd al ballottaggio nelle prossime elezioni di Roma a causa di una mancata candidatura a sindaco di Nicola Zingaretti. Il presidente della Regione Lazio, parlando a Rainews24, non condivide questa prospettiva e rilancia. “No, non lo penso proprio. Non è possibile questo scenario, da romano e da cittadino farò di tutto per evitarlo perché per la città sarebbe una cosa negativa“. Zingaretti ha spiegato l’impossibilità, a suo giudizio, di un Pd estromesso dal secondo turno con le performance non positive dell’amministrazione Raggi, a partire dai rifiuti: “Nulla di personale ma ancora in queste ore penso alla vicenda dei rifiuti, sono colpito dalla fragilità e non serietà di questa amministrazione. Nel dicembre 2019 feci un’ordinanza dove imponevo al Comune di fare una gara drammatica per portare i rifiuti all’estero, siamo a maggio 2021 e non sono riusciti nemmeno a fare una gara. Ho dovuto fare un’altra ordinanza per farla, si buttano 200 milioni di euro l’anno per portare i rifiuti in giro per il mondo”.

“Per ora aspettiamo gli altri vaccini ma se non ci saranno bisognerà prendere decisioni più nette”. Nel corso dell’intervista rilasciata a Rainews24, Nicola Zingaretti ha rivolto ad Aifa “un appello alla verifica della scientificità” sulle raccomandazioni di non somministrare i sieri Astrazeneca e Johnson and Johnson agli under 60. “Bisogna dare una soluzione a un problema: per determinate fasce di età, se non accade qualcosa, rischiamo di non avere vaccini – ha sottolineato il presidente della Regione Lazio – oppure bisogna prendere una decisione più netta, perché consigliare o raccomandare significa un po’ delegare la scelta a qualcun altro”. E sull’andamento della campagna vaccinale sul territorio che amministra, Zingaretti ha fatto il punto: “Credibilmente entro giugno avremo concluso la maggior parte degli over 70. Abbiamo aperto le vaccinazioni alle prime fasce di under 60, perché sui 60/69 anni siamo al 58% e il 14% ha concluso. Ci sono altri vaccini ma c’è un tema che alla lunga si proporrà e per questo è importante che arrivino nuovi vaccini su cui contiamo. Abbiamo messo in sicurezza coloro che rischiavano di prendere il Covid e, più di altri, di morire: gli anziani e i fragili. L’80% dei prenotati ha avuto la prima dose e il 77% ha concluso. I medici di medicina generale a breve contatteranno tutti coloro che non si erano prenotati”.

“Mi auguro che la Lega sia una forza politica seria come il Pd, che esprime le proprie idee ma poi, quando si decide, difende il governo di cui fa parte. La vera novità è che la Lega ha un atteggiamento nei confronti di questo governo assolutamente strumentale, più finalizzato all’ossessione di non scomparire che al bene comune di questo paese”. “Da segretario del Pd dissi ‘attenzione che non è detto che a una grande maggioranza numerica corrisponda un altrettanto grande forza politica del governo’ – ha ricordato il presidente della Regione Lazio – Anche un bambino sa che quando ci sono regole da seguire, ci possono essere idee diverse, ma chi le decide poi le deve difendere altrimenti si genera il caos“, ha spiegato Zingaretti, che ha criticato aspramente l’idea di Salvini per lanciare una raccolta firme contro il coprifuoco alle 22 stabilito dallo stesso esecutivo di cui la Lega fa parte. “Il problema non è del Pd ma degli italiani: io sono un amministratore in trincea e sia la maggioranza che questo governo devono dare dei segnali chiari. Se il governo decide ‘ore 22’ è inaccettabile che una parte del governo raccolga le firme contro il governo. È l’opposto di ciò che serve agli italiani in questo momento. La classe dirigente dovrebbe dare il buon esempio e non dire ‘abbiamo deciso una cosa ma poi fate come vi pare’. Parliamo dell’abc, come quando ci si organizza con gli amici per fare una gita. Il governo su questo deve essere molto chiaro”. La posizione di Salvini rischia di minare la tenuta del governo? “È una contraddizione. Mi metto nei panni di chi ha un ristorante o un bar o di chi vuole uscire – ha aggiunto Zingaretti – Se una parte di coloro che mi hanno dato delle regole dice che non le osserva, c’è un problema”.

“Ci vuole veramente tanto coraggio a parlare di atteggiamenti strumentali di qualcuno, quando invece l’unica attività degna di menzione di Nicola Zingaretti è sempre stata solo e soltanto funzionale all’esigenza di autotutelarsi. La tarantella della sua candidatura a sindaco di Roma ne è la chiara prova: tante chiacchiere, poco coraggio e ricerca disperata di un paracadute. Una critica mossa da un tipo così potrebbe essere mai ricevibile?”. Questa la replica del coordinatore romano della Lega, Alfredo Becchetti.

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