Politica

  Carceri, Meloni: “Per ridurre tasso di recidiva servono studio, formazione e lavoro”

 

“I dati dicono che il tasso di recidiva è sensibilmente più alto nelle persone che hanno lasciato il carcere senza aver completato un percorso di recupero. Ogni persona è una storia a sé, che merita percorsi individuali e personalizzati, ma io sono convinta che l’approccio di sistema da seguire per ridurre, e sul lungo periodo azzerare, il tasso di recidiva sia quello tracciato nel sottotitolo di questa giornata: lo studio, la formazione e il lavoro”.

Così il premier, Giorgia Meloni, in un messaggio indirizzato al Presidente del Cnel, Renato Brunetta, per la giornata di studio intitolata “Recidiva zero, studio, formazione e lavoro in carcere”.

“Il lavoro – ha continuato Meloni – è lo strumento per eccellenza per il recupero di chi ha contratto un debito con la società, perché ha una spiccata funzione rieducativa e fornisce al detenuto una prospettiva di riscatto, concreta e reale. Il lavoro è uno strumento altrettanto decisivo per inibire il senso di frustrazione e malinconia che, molto spesso, tocca le persone private della libertà personale e le spinge, in alcuni casi, ad atti suicidari in carcere”.

“È compito di tutti – ha evidenziato il premier – potenziare l’interazione, lo scambio e la condivisione tra l’Amministrazione penitenziaria, le Istituzioni e i servizi pubblici, le realtà del Terzo settore e del privato sociale. Attori che compongono, insieme, una rete territoriale da cui sono emersi efficaci modelli di inclusione e percorsi riabilitativi, che è importante valorizzare e mettere a sistema. Particolare attenzione meritano i bisogni formativi e lavorativi dei giovani detenuti negli Istituti penali per minorenni. Siamo chiamati a compiere uno sforzo in più e a lavorare affinché siano rimossi quegli ostacoli che impediscono loro di incamminarsi sulla strada della responsabilità e della libertà”.

“La sfida che siamo chiamati ad affrontare – ha concluso il premier – è quella di saper coniugare pienamente la sicurezza in carcere e il trattamento del detenuto, valorizzando, nell’ambito dell’espiazione della pena, il valore costituzionale della rieducazione, sia attraverso il riconoscimento e il rispetto delle regole sociali, sia attraverso la centralità del lavoro che educa il detenuto alla responsabilità”.

Related posts

  Maturità 2022, così funzioneranno le prove scritte

Redazione Ore 12

Milleproroghe approvato, slitteranno i termini del pagamento delle cartelle e quelli per restituire i prestiti per Covid

Redazione Ore 12

Franceschini: “M5s sostenga Draghi, Conte lo farà coerentemente”

Redazione Ore 12