Esteri

Assange perde l’appello, possibile l’estradizione

 La sentenza apre le porte al trasferimento nel Regno Unito con l’eventualità di essere poi trasferito negli Usa

 

Il giornalista australiano Julian Assange, fondatore della piattaforma Wikileaks, potrà essere estradato dal Regno Unito verso gli Stati Uniti, dove lo attende un processo per crimini connessi ad attività di spionaggio. È quanto stabilito dall’Alta corte britannica, che ha accolto l’appello del governo americano e ha ribaltato una precedenza sentenza emessa da un tribunale distrettuale. Questa decisione rende più probabile l’eventualità che Assange venga estradato negli Stati Uniti. Una possibilità questa, contro cui già si sono espressi negli anni sia le istituzioni dell’Unione Europea che le Nazioni Unite.
A gennaio di quest’anno i giudici del Regno Unito si erano espressi contro l’estradizione, sostenendo che le condizioni di salute psicologica del giornalista australiano non gli consentissero di affrontare un procedimento giudiziario negli Usa. Questa tesi è stata però smentita dall’Alta corte, che ha accolto le argomentazioni dei legali di Washington. Nel 2010 tramite Wikileaks, Assange e alcuni collaboratori resero noti al mondo oltre 250mila documenti diplomatici e militari americani, tra i quali molti riservati.

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