Politica

Calenda: “Noi chiediamo una pacificazione nazionale e gli altri litigano”

 

“Oggi Enrico Letta e Giorgia Meloni ripetono all’unisono ‘mai più larghe intese’. Nessuna delle due coalizioni può governare l’Italia. Sono litigiose e incoerenti ma non importa, la politica è rodeo mica Governo. Noi proponiamo invece una grande pacificazione nazionale”. Lo scrive su Twitter il leader di Azione, Carlo Calenda aggiungendo: “La situazione geopolitica è drammatica, saremo presto in recessione, i tassi si stanno alzando e il costo dell’energia drenerà miliardi dallo Stato, da cittadini e imprese. Occorre deporre lo scontro ideologico, mettere il bene del paese al primo posto e andare avanti con Draghi”. Calenda poi fa sapere: “Basta litigare su Peppa pig, sul presidenzialismo e sugli allarmi democratici intermittenti. Basta promettere flat tax e diecimila euro ai diciottenni. È il momento della responsabilità non del conflitto. Se voterete il Terzo Polo agiremo in questo senso”. Il segretario di Azione spiega l’obiettivo della propria lista: “Chiunque dica che un voto è inutile sputa sulla democrazia. Il voto è utile quando è utile per governare, nessuna delle coalizioni sarebbe in grado di fare il famoso rigassificatore, noi sì. Io suggerirei alle forze politiche di andare a Piombino per spiegare alla popolazione perché ci vuole un rigassificatore. E siccome è una città ferita, bisogna spiegarlo guardando le persone in faccia e prendendosi qualche fischio”. Quanto alla questione energentica Calenda si dice convinco che “il tetto del gas non si farà ma si farà una manovra direttamente sull’energia come prodotto finale” – osserva il ‘front man’ della campagne elettorale del Terzo Polo – però ci vorrà molto tempo e noi questo tempo non ce l’abbiamo perché qui chiude il paese e chiunque governa rischia di governare sulle macerie di questo. La differenza tra noi e la Gran Bretagna e la Germania è che loro hanno un governo nel pieno delle funzioni mentre noi non lo abbiamo grazie a Salvini, Berlusconi e Conte. Dunque quello che io propongo da circa 21 giorni è che davanti a una emergenza così imponente, i partiti si riuniscano e diano l’ok per un intervento straordinario che copra non solo gli aumenti fino a fine ottobre, ma rimborsi gli ultimi aumenti in bolletta che stanno determinando i fallimenti delle aziende. Ci vogliono 15 miliardi, può essere che non ci sia bisogno di scostamento. Credo che attualmente il Mef ne abbia trovati 12 o 13. Scostamento ‘no’– conclude Calenda – ogni soldo speso oggi è risparmiato domani ogni soldo speso oggi e’ risparmiato domani su Cassa integrazione, reddito di cittadinanza e disoccupazione”.

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