Roma Capitale

Castelli Romani: cani avvelenati con metaldeide, Lndc Animal Protection denuncia e scrive ai Comuni

Lo spargimento di veleni di qualsiasi tipo, in Italia, è vietato dall’apposita Ordinanza del Ministero della Salute “Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati”, che condanna fermamente questa pratica. Tuttavia, come purtroppo accade ancora molto spesso, questo provvedimento ministeriale non è sufficiente come deterrente e si verificano gravissimi casi in cui animali domestici rimangono intossicati da queste sostanze. Nei giorni scorsi è accaduto a Lariano e Velletri, alle porte della capitale, dove un cane è deceduto e altri sono tuttora ricoverati in gravi condizioni dopo aver ingerito quella che dalle analisi è risultata essere metaldeide, ossia un potente e letale lumachicida, mischiata a cibo. “Tutti questi topicidi e lumachicidi sono venduti liberamente e questo li rende troppo facilmente accessibili a chi ha in mente di fare una strage come in questo caso. Da tempo chiediamo che la loro vendita sia sottoposta a una maggiore tracciabilità così da poter risalire agli utilizzatori quando si verificano questi gravissimi episodi”, fa sapere Piera Rosati, Presidente LNDC Animal Protection.
“Come sempre sporgiamo denuncia contro ignoti, pur nella consapevolezza che purtroppo non sarà facile dare un nome e un volto al killer che ha messo in atto questo piano così spietato. Per questo è necessario come sempre che chi ha dei sospetti o informazioni utili si faccia avanti e ci contatti, anche in forma anonima, scrivendo ad avvocato@legadelcane.org. Nel frattempo ho comunque scritto ai sindaci di Lariano e Velletri per assicurarmi che le procedure richieste dall’Ordinanza ministeriale siano state messe in atto”. “Purtroppo, anche nel caso in cui si riuscisse a identificare il responsabile, come sempre saremo costretti ad accontentarci – in caso di condanna – di pene troppo poco severe, considerando la gravità e la pericolosità del gesto. A tal proposito, il ministro Salvini nei giorni scorsi ha annunciato di lavorare a una riforma del codice penale per inasprire le pene e per introdurre – come chiediamo già da tempo – il reato di strage di animali proprio relativamente ai casi di avvelenamento. Auspichiamo che questa intenzione non rimanga soltanto un proclama ma si traduca in un passo avanti concreto verso la tutela dei diritti e del benessere di nostri amici animali”, conclude Rosati .

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