Imprese e Sindacato

Audizione di ConfimpreseItalia alla Commissione Lavoro della Camera dei Deputati. Ecco il Documento illustrato

Audizione di ConfimpreseItalia alla Commissione Lavoro della Camera dei Deputati. Ecco il Documento illustrato da Confimprese Italia

(Red) Confimprese Italia,,l’Assocazione datoriale della micro, piccola e media impresa, ha partecipato ai lavori della XI Commissione (Lavoro pubblico e privato) della Camera dei Deputati, per l’indagine indetta al fine di “conoscere le disuguaglianze prodotte dalla pandemia nel mondo del lavoro”. La Confederazione, presieduta da Guido D’Amico, ha portato all’attenzione dei componenti la Commissione, la voce dei piccoli imprenditori, degli artigiani, dei commercianti, dei professionisti e del terzo settore, ossia il mondo delle piccole imprese che ci sentiamo di rappresentare e che costituiscono una grossa fetta del patrimonio produttivo italiano. Ecco il Documento prodotto e illustrato nel corso della Seduta.

OGGETTO: INDAGINE CONOSCITIVA SULLE NUOVE DISUGUAGLIANZE PRODOTTE DALLA PANDEMIA NEL MONDO DEL LAVORO

Quali sono le caratteristiche sociodemografiche e reddituali dei lavoratori occupati nelle imprese, classificate in base al rischio operativo derivante dalla crisi economica e sanitaria.

La nostra riflessione ci porta ad evidenziare che non c’è stata gradualità di trasmissione dello shock fra azienda e famiglie ed il problema è certamente scaturito dalla farraginosa burocrazia prevista per le procedure legate ai bonus ed agli ammortizzatori sociali.
La situazione degli individui e delle famiglie rispetto ai provvedimenti di sostegno al reddito evidenzia che è necessario continuare a sostenere l’economia con grande determinazione, compensando anzitutto i lavoratori e le imprese più danneggiati dalle misure sanitarie che si sono rese e si renderanno necessarie.
Si parla sempre di lavoratori dipendenti individuando l’area che più ha registrato un aumento disuguaglianze economiche in quasi tutti i settori, e tante persone vivono e vivranno in condizioni di povertà, con un reddito inferiore a 800 euro.
Le donne sono le più colpite, poiché a livello globale soprattutto nei settori professionali ed imprenditoriali vengono fortemente discriminate.
L’aumento delle disuguaglianze si è rivelato un fenomeno inevitabile purtroppo, lo Stato non era preparato e il Governo ha fatto scelte non proprio esatte. Ma adesso bisogna urgentemente ricostruire l’economia in modo più sostenibile e adottare politiche che promuovano sistemi più equi e inclusivi.
Per esempio, possiamo cogliere l’occasione per ricostruire il welfare, puntando a una copertura sanitaria universale e gratuita, che non si rivolga solo alle lavoratrici dipendenti ma anche alle datrici di lavoro, alle imprenditrici che si sono messe in gioco per fare impresa.
Si può investire di più nell’istruzione e in altri servizi pubblici che possono ridurre le disuguaglianze. Possiamo promuove il lavoro dignitoso e libero dallo sfruttamento.
Dobbiamo essere lungimiranti e prepararci alle esigenze future delle persone ma non escludendo le figure imprenditoriali che sono e saranno sicuramente influenzate dai mutamenti economici e sociali causati dal virus.

Quali sono le caratteristiche sociodemografiche e reddituali delle persone che hanno contratto il COVID-19

Il Codiv-19 è stato contratto a tutti i livelli sociali ma le persone in condizioni socioeconomiche più svantaggiate sono state e possono essere più esposte all’infezione a causa della difficoltà di auto-isolarsi. Le misure preventive necessarie per ridurre il contagio sono il distanziamento e l’utilizzo di dispositivi di protezione individuali efficienti che non si possono mettere in pratica in situazioni di precarietà lavorativa che non garantisce un congedo per malattia e non consente l’assenza al lavoro per poter godere di assistenza e cura.
Solitamente vivono in luoghi che favoriscono situazioni di vicinanza con altre persone e hanno maggiori probabilità di vivere in case sovraffollate con pesanti difficoltà di convivenza tra nuove e vecchie generazioni.
Hanno maggiori probabilità, sia nel breve sia nel lungo termine, di essere disoccupati, di vivere condizioni economiche precarie e sono più vulnerabili alle fluttuazioni del mercato del lavoro legate ai cambiamenti macroeconomici che invadono la vita economica delle famiglie che sono state obbligate a trasformare la propria abitazione in ufficio/scuola/dopo scuola e senza la possibilità di affrontare l’aumento delle spese per l’acquisto di hardware e delle utenze (connessione internet, Luce, ecc.).
E’ qui che bisogna intervenire con sostegni economici aumentando le strutture adeguate e proprio dalla Pandemia COVID-19 apprendiamo, ancora una volta, quanto sia cruciale investire nella prevenzione e nella promozione della salute e soprattutto sui professionisti della salute, affrontando le disuguaglianze di cura delle persone e promuovendo varie soluzioni per affrontare i problemi della sanità che devono essere a più ampio raggio: è essenziale che i sistemi di protezione sociale siano solidi e ben finanziati.

Come evolve l’occupazione nelle imprese in base al rischio operativo derivante dalla crisi economica e sanitaria.

Sebbene i lavoratori dipendenti hanno avuto la possibilità di accedere a tutele del loro reddito, percepito in alcuni casi con ritardo, i lavoratori autonomi e gli imprenditori hanno subito perdite, costi non ammortizzati, mancati incassi e blocco totale della capacità produttiva e ancor peggio, il blocco della “libertà imprenditoriale” e la capacità di programmazione annullata totalmente dalle imposizioni dei Protocolli COVID-19 nel tempo entrati in vigore.
È necessario fornire sostegno all’occupazione e al reddito per far fronte ai costi aggiuntivi e alle conseguenze delle malattie e del malessere. Investire in questi servizi significa investire nelle persone, nella resilienza, nella solidarietà e in ultima istanza nel benessere della nostra società e della nostra economia.
L’emergenza sanitaria globale amplifica le disuguaglianze ,creando il divario tra i più ricchi e i più poveri, tra paesi ricchi e paesi poveri, tra donne e uomini e in Italia le donne sono le persone più vulnerabili a soffrire l’impatto maggiore della pandemia,
Bisogna lanciare la proposta di un piano di azione globale mirato a rafforzare i sistemi sanitari dei paesi di tutto il mondo e garantire l’accesso di tutti alle cure.
1. raddoppiare la spesa sanitaria finanziandola con aiuti mirati al rafforzamento dei sistemi sanitari;
2. diffondere le pratiche mirate a prevenire la diffusione del Covid-19, migliorando l’accesso degli operatori umanitari ai luoghi di emergenza, aumentando la diffusione dei sistemi di prevenzione;
3. retribuire e formare nuovi operatori sanitari, dotandoli dei necessari dispositivi di protezione e prevedendo la dotazione di risorse ed equipaggiamento per il personale umanitario già attivo sul campo;
4. integrare i redditi più bassi sia per coloro che provengono da ammortizzatori sociali sia per coloro che hanno subito un forte danno alla loro impresa.

Quali evidenze sono disponibili sull’evoluzione della situazione degli individui e delle famiglie beneficiarie dei provvedimenti di sostegno del reddito

I provvedimenti di sostegno del reddito hanno aiutato molte famiglie a fronteggiare la crisi economica, le famiglie infatti sono state travolte dal punto di vista sanitario a causa del Covid – 19 e del punto di vista lavorativo per il blocco delle attività.
E’ necessario considerare come ad esempio il REDDITO DI CITTADINANZA si sia rivelato uno strumento purtroppo restato fine a se stesso non in grado di produrre lavoro, ma principalmente assistenzialismo.
Bisogna monitorare con attenzione le singole situazioni e, superata la pandemia e la riapertura del mercato bisognerà rimodularlo sino ad annullarlo, favorendo al contempo il reingresso nel mondo del lavoro agli stessi percettori e a chi non lo ha potuto percepirlo.
E’ drammaticamente riscontrabile come quest’anno le attività ricettive e di ristorazione, del turismo ed in particolare le attività stagionali, stanno incontrando tantissime difficoltà nel reperire lavoratori (lavapiatti, inservienti, cameriere, aiuto cucina) in quanto le persone non accettano lavori, anche se brevi, con il rischio di perdere il reddito di cittadinanza.
Ciò ovviamente crea non pochi problemi alle aziende che operano nella legalità, favorendo invece il lavoro sommerso.

Quali caratteristiche presentano le imprese e i lavoratori coinvolti nelle attività e cessazioni di contratti di posizioni lavorative dipendenti

L’impatto è stato più scioccante anche per le imprese, che in un intervallo inconsistente di tempo sono state costrette a chiudere i battenti, incamerando:
1) Per il COMMERCIO (abbigliamento, scarpe, profumerie, ecc..) le scorte pronte per la stagione primaverile/estiva, senza possibilità di venderla e con la possibilità poi di riaprire a stagione passata;
2) Per la RISTORAZIONE la perdita tutte le scorte di magazzino senza possibilità di consumarle soprattutto per i prodotti alimentari a breve scadenza;
3) Per le INDUSTRIE ed i SERVIZI si è bloccata la produzione senza possibilità di soddisfare le commesse;
4) Contratti già sottoscritti da ARTIGIANI edili , del legno, dell’arredo, sono stati annullati;
5) Tutto l’indotto del mondo fieristico , della cerimonie e degli ed eventi è stato stroncato in pieno inizio stagione primavera estate e ciò è perdurato per oltre un anno e perdura a tutt’oggi per le incertezze e vincoli che vengono giornalmente diffusi sui media , lasciando in ginocchio tantissime aziende.

Alcuni settori hanno invece beneficiato della crisi:
Settore Comunicazioni e Hardware, Servizi pompe funebri, Servizi pulizie e sanificazione, Produttori di presidi medici e case farmaceutiche, centri analisi, gastronomie d’asporto, vendite on-line.
Molte attività sebbene non sospese, nel momento in cui l’Italia è stata divisa in zone, ad esempio in zona arancione, hanno comunque subito blocchi consistenti della loro attività a causa dell’impossibilità delle persone di uscire da casa o di recarsi presso altro comune, ciò ha quindi ridotto se non annullato l’afflusso dei clienti.
Durante le riaperture i piccoli artigiani, per poter far fronte ai costi, restati invariati, o e per recuperare la clientela hanno lavorato e stanno lavorando in modo disumano sino a 12/13 ore al giorno e senza giorni di riposo.
Probabilmente misurando in percentuale % la loro perdita non rileveremo la soglia prevista dai decreti ristori, ma ciò non significa che queste aziende non hanno subito un danno incommensurabile alla loro attività.
Così come certamente è discriminante aiutare un’azienda che ha subito il 30% di perdite lasciando aziende con il 25-29% di perdite completamente prive di tutela.
Riteniamo opportuno riconoscere sgravi fiscali e decontribuzioni a tutte le piccole aziende, ai forfettari in particolare o comunque a tutte le attività che a prescindere dal regime fiscale applicato non hanno un reddito annuo superiore ad € 60.000,00.

Quali sono le condizioni abitative e le connessioni internet di chi lavora in remoto

Le abitazioni per quanto tali sono state obbligatoriamente adattate e le connessioni internet non hanno supportato le crescenti richieste in special modo in alcune parti del territorio in cui non si sono mai attivate delle politiche di inclusione favorendo la mobilità e la disponibilità della rete.

Quali sono gli effetti sui consumi delle misure adottate in favore dei lavoratori e delle loro famiglie

La precarietà e l’insicurezza condiziona la disponibilità e la propensione al consumo.

Qual è la correlazione fra rischio di contagio da COVID -19 e altri rischi lavorativi

La valutazione dei rischi è uno degli elementi fondamentali nella tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. È un processo che consiste in un esame sistematico di tutti gli aspetti dell’attività lavorativa ed il rischio contagio può essere presente in tutte le fasi.

Quali sono gli effetti della pandemia sull’apprendimento e sugli esiti occupazionali di chi ha subito il lockdown nelle scuole
Gli effetti della pandemia sull’apprendimento dei bambini, secondo uno studio il Covid-19 sono devastanti e sta facendo regredire nelle principali competenze cognitive.
I giovani che si accingevano a entrare nel mercato del lavoro e quelli che lo faranno nell’immediato futuro, dunque in un periodo di recessione o comunque di bassa attività economica avranno una carriera lavorativa compromessa e complicata.

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