Roma Capitale

A 700 anni dalla morte, la Diocesi di Roma ricorda Dante con un documentario

 “Dante è vivo – a 700 anni dalla morte” è il titolo del video realizzato dall’Ufficio per la cultura e l’università della diocesi di Roma in collaborazione con quello per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport. Verrà pubblicato su YouTube – sul canale Cultura e Università – in occasione del settecentesimo anniversario della morte del Sommo Poeta, che ricorre il 25 marzo. Cinquanta minuti la durata del filmato, che ha come protagonista monsignor Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio per la cultura e l’università e i contributi di personalità del mondo della cultura, dell’arte e delle istituzioni, legate da un unico filo conduttore: l’attualità del pensiero di Dante Alighieri. Tra gli altri, ne parleranno il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura; Marta Cartabia, ministro della Giustizia; Franco Nembrini, saggista e pedagogista; Lina Bolzoni, professore emerito Scuola Normale Superiore di Pisa; Marco Cursi, professore all’Università Federico II di Napoli; Enrico Malato, vicepresidente della Casa di Dante a Roma; il giornalista e scrittore Aldo Cazzullo; l’illustratore Gabriele Dell’Otto.  Il documentario vuole essere “per tutti”, sottolinea monsignor Lonardo. “E’ pensato sia per gli intellettuali – spiega -, che possano capire che Dante va presentato come una delle figure più vive nella storia dell’uomo, ma anche per le persone semplici, che possano avere delle chiavi per accostarcisi”. Di Alighieri, infatti, spesso si parla “quasi per fargli le pulci, per valutarlo e interpretarlo – prosegue -, mentre l’atteggiamento giusto da avere dinanzi a Dante è quello di esserne discepoli, capire che lui insegna a noi. Questo documentario vuole essere anche una provocazione per le scuole e per gli insegnanti: la poesia ci apre a un nuovo sguardo, a un diverso punto di vista sul mondo, a maggior ragione la poesia suprema, come quella di Dante”.  Tra un brano di Loreena McKennit (Dante’s prayer) e la lettura di un passo di “Se questo è un uomo” di Primo Levi, il documentario si sofferma anche su aspetti meno noti della vita del poeta fiorentino. “Di solito si parla di Ulisse e di Paolo e Francesca – evidenzia monsignor Lonardo -. Ad esempio non tutti sanno che Dante ebbe una figlia, Antonia, che si fece suora e prese il nome di suor Beatrice. O ancora, che Giuseppe Mazzini riprese un testo di Ugo Foscolo dedicato alla Divina Commedia nel quale si firmò semplicemente “un italiano”, e riteneva Dante come uno dei precursori del Risorgimento e dell’unità d’Italia”.  Inizialmente si era pensato di realizzare un ciclo di incontri e conferenze in occasione di questo settecentesimo anniversario, “ma poi siamo stati costretti a cambiare idea per via dell’emergenza sanitaria”, spiega il direttore dell’Ufficio cultura e università. Da qui l’idea di realizzare un documentario. Monsignor Lonardo è ripreso nel Casino Massimo Lancellotti, in particolare nella stanza dedicata a Dante, ricoperta dagli affreschi dei Nazareni che illustrano la Divina Commedia.

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