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Acquisti anti-crisi della Bce, nessuna proroga ma accelerazione

La Banca centrale europea ha annunciato una intensificazione dei suoi acquisti calmieranti di titoli di Stato sui prossimi tre mesi, senza però modificare la dotazione totale del piano anticrisi Pepp, pari a 1.850 miliari di euro, né prolungandone la scadenza, attualmente fissata a fine marzo 2022. Nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo, la presidente Christine Lagarde ha spiegato che ci si attende un “forte rimbalzo” della crescita durante il 2021, rispetto ai modesti livelli attuali (sul primo trimestre si teme perfino una nuova contrazione) ma che permangono diverse incertezze e rischi su queste prospettive.  Lagarde ha citato i sempre alti livelli di nuovi contagi da Covid, la diffusione di nuove varianti e mutazioni e le misure di contenimento che stanno frenando l’attività. “In questo contesto, preservare condizioni di finanziamento favorevoli sul periodo pandemico resta essenziale”. Su come si valutino queste condizioni resta una certa nebulosità, Lagarde ha riproposto la formula di “un approccio olistico e poliedrico” (multifaceted).  Fatto sta che nelle ultime settimane le maggiori preoccupazioni sono giunte dai rialzi dei tassi sui titoli di Stato, trainate dagli aumenti sui Treasuries americani e da un rafforzamento delle aspettative di inflazione. “Le banche – ha avverto la presidente – usano i tassi dei titoli senza rischio come riferimento pe determinare le condizioni del credito”. Quindi, se rilevanti e persistenti questi aumenti potrebbero tradursi in inasprimenti non voluti delle suddette condizioni di finanziamento. E per questo si è deciso di accelerare sugli acquisti.

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