Roma Capitale

Alitalia, la Regione Lazio chiede tutele per i lavoratori

Premesso che l’85% dei dipendenti Alitalia è residente nel Lazio la Regione Lazio sta seguendo con particolare attenzione quanto sta accadendo in merito alla nuova crisi Alitalia – è scritto in una lettera  ufficiale. 

“Essa coinvolge infatti un settore strategico per l’economica locale e nazionale – prosegue- e s’inserisce in un contesto nel quale la regione Lazio, nel tempo, si è fatta parte attiva di molteplici interventi volti a garantire la salvaguardia dell’occupazione e a sostenere le aziende dell’indotto”.

La lettera è stata inviata dagli assessori regionali allo Sviluppo Economico, Paolo Orneli,  al Lavoro e Nuovi diritti e formazione, Claudio Di Berardino e ai Trasporti,  Mauro Alessandri, al Ministro allo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti e ai Ministri del lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando e  dei Trasporti, Enrico Giovannini. 

“Drammatiche sono state le ricadute per il nostro territorio sia in termini occupazionali con riferimento alle precedenti crisi della compagnia aerea sia con riferimento alle gravi ripercussioni che quelle crisi hanno avuto sulle aziende ad essa connesse – prosegue la lettera- . Per questo motivo occorre definire presto il futuro di Alitalia: in questo clima di incertezza molte sono le aziende che hanno frenato le loro politiche di sviluppo. Molte altre, hanno invece dovuto fare ricorso agli ammortizzatori sociali per garantire la loro sopravvivenza”. 

Tra l’altro – prosegue la lettera “l’attuale crisi della compagnia aerea si inserisce in un contesto già severamente colpito dall’emergenza epidemiologica in corso: basti pensare agli effetti che la pandemia ha avuto sul settore del turismo con evidenti ripercussioni sul traffico aereo da e per l’Italia”. 

Dunque “a pagarne il prezzo più alto sono le lavoratrici e i lavoratori che in questo settore operano da anni e hanno acquisito elevate conoscenze e professionalità. La discussione che in queste ore riguarda il futuro di Alitalia pone al centro la discontinuità tra la newco ITA e la vecchia compagnia. Elemento senza dubbio condivisibile, come è condivisibile l’esigenza che la nuova compagnia debba essere in grado di stare sul mercato garantendo autonoma sostenibilità anche dal punto di vista economico”. 

Ma “non indifferente è il fattore tempo e dunque la necessità che la nuova compagnia possa essere operativa prima possibile. In questo contesto, riteniamo sia estremamente importante porre le basi per governare il processo di transizione dalla vecchia alla nuova realtà aziendale: un passaggio che deve porre al centro una prospettiva di rilancio definitivo della compagnia, senza ulteriori danni per i lavoratori e per l’intero settore aeroportuale già fortemente penalizzati negli ultimi anni”.

Tuttavia, stando alle attuali previsioni contenute nel piano industriale di ITA che la Regione Lazio ha avuto modo di conoscere “sembrerebbero rilevanti le ricadute in termini occupazionali considerato che il numero di aerei previsti per la partenza di ITA sarebbe di gran lunga inferiore a quello attualmente in carico all’Amministrazione Straordinaria cui segue una forza lavoro evidentemente minore rispetto a quella oggi impiegata”. 

Uno scenario che produrrebbe effetti drammatici in termini di occupazione nella regione Lazio ove si consideri che oltre l’85% dei lavoratori Alitalia risiede su questo territorio. 

“Il ridimensionamento della compagnia aerea avrebbe inoltre effetti immediati anche sull’indotto – prosegue la lettera-: per ogni esubero in Alitalia si stima possano determinarsene altri tre volte nell’indotto”. 

Anche se la vertenza è di portata nazionale la crisi Alitalia “coinvolge un settore strategico per l’economica locale e per questa ragione la Regione Lazio, nell’ambito delle proprie competenze, è pronta a fare la propria parte. Il ruolo politico a cui siamo tutti chiamati impone responsabilità e impegno comune, per offrire al Paese misure concrete volte a superare le difficoltà e a garantire un equilibrio in tutti i settori della società civile – concludono gli assessori regionali – Siamo pertanto a chiedere la disponibilità ad un confronto sui temi rappresentati affinché in uno spirito di leale collaborazione interistituzionale si possa raggiungere una soluzione condivisa che sia di rilancio per questa Regione e per l’intero Paese”.

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