L’elevato numero di carri siluro pieni di ghisa proveniente dagli altiforni, con pericoli per la sicurezza e per l’ambiente, è stato evidenziato dai sindacati Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm e Usb in una lettera inviata alla direzione di ArcelorMittal (direttori del siderurgico di Taranto, delle aree altiforni e acciaierie e del personale), ai commissari straordinari di Ilva in amministrazione straordinaria, proprietaria degli impianti, e al custode giudiziario dello stabilimento.
I sindacati scrivono che vi sono più di 20 carri siluro bloccati e “tale condizione impiantistica determina elevatissimi profili di rischio a carico delle persone e dell’ambiente”. Per i sindacati, l’accumulo di carri siluro si è verificato perché è ripartito giorni fa l’altoforno 2, fermato in precedenza per problemi tecnici, e la sua produzione di ghisa si è aggiunta a quella degli altiforni 1 e 4. La ghisa prodotta, però, è stata indirizzata, per la successiva trasformazione in acciaio, solo all’acciaieria 2 essendo l’acciaieria 1 ancora ferma.
“Qualora vi fosse una qualsivoglia problematica tecnica legata all’impossibilità di smaltire nei tempi previsti in acciaieria 2 la ghisa prodotta dagli altiforni, con l’acciaieria 1 ferma e la mancanza della ‘macchina a colare’, utile per sopperire a temporanei squilibri tra la produzione degli altiforni e delle acciaierie, si ignora come verrebbero gestiti tali rischi“.
Chiedendo un incontro ad ArcelorMittal ‘per discutere delle contromisure tecniche’ ed ‘evitare di continuare ad esporre le persone e l’ambiente a tali rischi’, i sindacati metalmeccanici fanno infine presente, relativamente all’accumulo di carri siluro, “che tale condizione operativa non è intervenuta in seguito ad eventi non preventivabili e che per tale motivo è particolarmente grave”.
AGC GreenCom