Covid

Barbara Gallavotti, il Covid e il vaiolo delle scimmia: “Situazione migliore, ma tenere la alta guardia”

 

“Si studia vaccino ‘Panvarianti’, ma da anni si lavora a unico contro influenza…”

 

“Se è davvero finita l’emergenza? Purtroppo il nuovo Coronavirus ci ha insegnato a fare poche previsioni e ad essere pronti a reagire non appena si manifesta qualcosa di nuovo, per esempio una nuova variante”. Ha risposto così Barbara Gallavotti, biologa e divulgatrice scientifica, interpellata sul tema nel corso di una intervista video rilasciata alla Dire. “Adesso ci sono vaccini efficaci- ha proseguito Gallavotti- e c’è anche la possibilità, qualora dovesse emergere una variante diversa, di pensare di adattare I vaccini che stiamo utilizzando per renderli adatti a fronteggiare la nuova variante. Poi ci sono dei farmaci per trattare la malattia se qualcuno si infetta in maniera grave. Quindi chiaramente ci troviamo in una situazione immensamente migliore di quel che abbiamo vissuto due anni fa. Con i microbi, però, bisogna sempre stare attenti e tenere alta la guardia”.

Servirebbe, secondo lei, un vaccino ‘panvarianti’ contro il Covid? “Ci sono due elementi- ha risposto Gallavotti alla Dire- il primo quanto la nostra risposta immunitaria indotta dal vaccino o dall’infezione è in grado di durare nel tempo; il secondo quanto incide la possibilità che il virus si possa presentare con varianti diverse. Il vaccino ‘panvarianti’ è effettivamente qualcosa allo studio dei ricercatori e a cui si sta lavorando. È chiaro che ci aiuterebbe, ma d’altra parte non è solo un problema del Covid, è da anni che si lavora alla ricerca di un vaccino per l’influenza che non debba essere riadattato ogni anno ad una variante”. Qualcuno intanto ha detto che il Covid, con le nuove varianti, è così contagioso che molto probabilmente ce lo siamo presi tutti anche senza accorgercene. È possibile? “No, non credo. L’abbiamo preso in molti- ha risposto ancora la biologa- quindi chiaramente tra il vaccino e il contagio come popolazione abbiamo una buona protezione. Lo vediamo quando ci confrontiamo con quello che succede in Paesi come la Cina, che hanno seguito la strategia ‘Covid zero’, cioè quella di non far circolare il virus in nessun modo e poi per una serie di motivi, come la mancanza di vaccini efficaci o per problemi nella campagna vaccinale, non hanno una buona copertura per la popolazione, soprattutto tra i più fragili. E lì vediamo veramente che il Covid fa ancora paura”.

Secondo Gallavotti, in conclusione, dobbiamo quindi essere “molto grati soprattutto ai vaccini e tutto sommato, con il senno del poi, credo che la strategia seguita in Occidente sia stata la migliore”.

 

 

DIRE

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